I Bilanci di impresa

AutoreStefano Adamo
Pagine521-546
CAPITOLO I
I BILANCI DI IMPRESA
di Stefano Adamo
SOMMARIO: 1. Le sintesi periodiche. – 2. Bilanci, Rendiconti e Inventari: una pre-
cisazione terminologica. – 3. La funzione informativa del bilancio e la sua de-
rivazione contabile. – 4. Cenni sugli inventari aziendali. – 5. Oggetto e fini dei
bilanci: la teoria delle differenziazioni. – 5.1. L’oggetto dei bilanci. – 5.2. Le
finalità dei bilanci. – 5.3. Bilanci differenziati e bilanci-tipo. – 6. Gli elementi
costitutivi del processo formativo del bilancio di funzionamento.
1. Le sintesi periodiche
Come più volte accennato, in stretta connessione con le rilevazioni
di esercizio precedentemente esposte, si pongono ulteriori ordini di
rilevazione e cioè:
le rilevazioni inventariali, che mirano a determinare il patrimonio
totale o parziale dell’azienda, in funzione di predeterminati scopi
conoscitivi e/o di controllo, fornendo, al contempo, dei dati neces-
sari per le scritture di assestamento;
le sintesi periodiche di esercizio, che costituiscono un’espressione sin-
tetica delle rilevazioni generali di esercizio attuate mediante la Co.Ge.
Riservando specifica attenzione a quest’ultime, le sintesi più note
sono quelle che si compongono annualmente (sia per esigenze di con-
trollo amministrativo, sia per obbligo di legge) e che prendono il nome
di bilanci di esercizio, documenti volti a fornire delle dimostrazioni
sintetiche del complessivo andamento finanziario ed economico della
gestione, ottenibili periodicamente dalla tenuta delle rilevazioni gene-
rali di esercizio secondo il metodo della partita doppia1.
1 ALDO AMADUZZI, L’azienda nel suo sistema e nell’ordine delle sue rilevazioni, II ed., Utet,
Torino, 1963, p. 699; P.E. CASSANDRO, Le rilevazioni aziendali, III ed., Cacucci, Bari, 1979, p. 433.
522 Parte Terza – Le sintesi periodiche delle rilevazioni generali di esercizio
Ulteriori tipologie di sintesi periodiche sono, inoltre, costituite dai
bilanci intermedi o situazioni contabili, ossia dai bilanci infrannuali
redatti con cadenza trimestrale o semestrale o in determinati momen-
ti della vita aziendale (scioglimento societario, variazioni di capita-
le, distribuzione di acconti su dividendi, ecc.), ciò per soddisfare sia
obblighi di legge, sia esigenze informative2. In effetti, essi trovano
specifica diffusione (per obbligo di legge) nel settore finanziario (ban-
che e assicurazioni) e in generale nelle società per azioni quotate nei
mercati finanziari (borse). Pur essendovi varie tipologie di bilanci in-
termedi, con denominazione e composizione variabile (ad esempio il
rendiconto della gestione nelle liquidazioni aziendali ovvero il bilan-
cio di riduzione in caso di variazioni diminutive del capitale), in linea
di principio può dirsi che essi si dirigono a fornire informazioni utili
sulla situazione patrimoniale finanziaria ed economica dell’impresa,
alla data di riferimento3.
In ogni caso, ai fini dell’ottenimento di tali documenti periodici,
risulta indispensabile la base informativa riveniente dalla contabilità
generale, a cui, a seconda dei casi, possono aggiungersi anche le va-
lutazioni adottate a livello di rilevazioni inventariali, nonché gli stru-
menti e i metodi del sistema di contabilità analitica.
Riservando specifica attenzione alle sintesi periodiche del tipo dei
bilanci di esercizio, si è già fatto cenno nel corso della trattazione delle
scritture di assestamento di fine esercizio, allorquando l’esigenza di
pervenire alla determinazione del risultato economico di periodo e del
connesso capitale di funzionamento (scopo conoscitivo fondamentale
della Co.Ge.) richiede che i dati rivenienti dalle scritture di funziona-
mento risultino rettificati, mediante integrazioni e storni, sulla base di
prefissati principi e criteri.
Ne discende, quindi, che la redazione di tali documenti di sintesi
scaturisce da un complesso processo di determinazione quantitati-
va che variamente combina i dati rilevati nell’ambito dei sistemi di
Co.Ge. e Co.An. con criteri e metodi di inventariazione riferiti ad un
dato scopo conoscitivo e ad un definito periodo amministrativo.
2 Essi non presentano, tuttavia, lo scopo proprio dei bilanci di esercizio che, tra gli altri, è quello
di misurare l’utile distribuibile. M. CARATOZZOLO, Il bilancio d’esercizio, II ed., Giuffrè, Milano,
2006, p. 970. Sul punto si vedano le considerazioni di: E. VIGANÒ, La periodicità delle informazioni
infrannuali (con particolare riferimento alla valutazione delle rimanenze), in Saggi di Economia
Aziendale per Lino Azzini, Giuffrè, Milano, 1987, p. 899 e ss.
3 M. CARATOZZOLO, Il bilancio d’esercizio, cit., pp. 970-971.

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