Beni e diritti di vicini nel diritto spagnolo

AutoreAgustín Luna Serrano
Pagine27-45
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AGUSTÍN LUNA SERRANO
Facoltà di Giurisprudenza di ESADE (Barcellona)
Beni e diritti di vicini nel diritto spagnolo*
Communal property and communal rights in Spanish law
[Il contributo costituisce uno studio sulla comproprietà germanica o in
mano comune – zur gesammte Hand – presente in più regioni spagnole.
La più genuina rappresentazione della comunità germanica è costituita
dai c.d. “montes comunales en mano común” esistenti specialmente
in Galizia. Altri modelli di comunità di diritti fra vicini sono relativi
ai pascoli ed agli approfittamenti dei beni comunali, particolarmente
nella Navarra.
Parole chiave: usi civici, comunità germanica, foreste vicinali, diritti di
pascolo e diritti di approfittamento dei beni “comunali”.
The paper is a study on “Germanic common ownership” or “in com-
mon hand” – zur gesammte Hand – present at several Spanish area.
The most genuine representation of Germanic community is the so
called “montes comunales en mano común”, chiefly in Galician area.
Another one model is the common grazin rights or the advantage of
neighbours of the communal property, chiefly in Navarrese area.
Keywords: civic uses, Germanic common ownership, common proper-
ty of neighbours forest, communal rights of pasturage and in communal
property].
Sommario: 1. Introduzione. 2. La cosiddetta comunità “germanica” o in
mano comune. 3. I “montes vecinales en mano común”. 4. I “montes
vecinales” nel diritto civile della Galizia. 5. I diritti reali limitati su
fondi altrui di contitolarità vicinale. 6. Il godimento vicinale dei così
detti “bienes comunales”. 7. Il godimento dei “bienes comunales” nel
diritto navarrese.
* Relazione presentata al convegno su “Storia e attualità degli usi civici”, svol-
tosi il 5 ottobre 2009 a Martina Franca e promosso dal prof. Guido Angiulli.
Essendo tra gli enti organizzatori anche l’Università di Bari, vorrei ricordare,
nell’inviare il testo preparato per la stampa, il prof. Giuseppe Panza, ordinario di
diritto civile nella detta Università, prematuramente scomparso.
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AGUSTÍN LUNA SERRANO
1. Introduzione
Nella dottrina civilistica spagnola è assai abituale distinguere,
nell’ambito della comunione ricadente sulla titolarità del diritto di
proprietà, la comproprietà pro indiviso dalla contitolarità pro diviso
su dominio indiviso, e si usa anche spesso contrapporre la compro-
prietà ordinaria o “romana” alla comunione cosiddetta “germanica”.
La comproprietà pro indiviso, individuata anche come “romana”,
è senz’altro il tipo socialmente più diffuso ed economicamente più
importante. In esso, ai comproprietari o “comuneros” appartiene una
quota parte del diritto di proprietà e ciascuno dei comproprietari può
sempre domandare lo scioglimento della comunione tramite l’eser-
cizio della nota come actio comuni dividundo. Si tratterebbe, insom-
ma, della situazione di contitolarità o comproprietà di cui, nel diritto
civile spagnolo, agli artt. 392 a 406 del Codice civile del 1888 e, nel
diritto civile italiano, agli artt.1100 a 1116 del Codice civile del 1942.
La contitolarità pro diviso su dominio indiviso si avrebbe quando
più persone sono contitolari di un determinato bene – per la verità,
nella realtà pratica, soltanto due – essendo però a ciascuna di loro
attribuito un concreto aspetto della facoltà del frui che s’integra nel
dominio. Caso esemplare di questa sorta di comproprietà sarebbe la
comunione del muro di confine o divisorio tra edificazioni, nel quale
ciascuno dei contitolari può immettere liberamente travi solo fino
alla metà del muro, come previsto, nel diritto spagnolo, dall’art. 579
del Codice civile del mio paese, e nel diritto italiano, dall’art. 884
del Codice civile del 19421. Un altro caso di contitolarità pro diviso
riguarderebbe una figura alquanto diffusa nella Spagna centro-sud-
occidentale, nella cui comproprietà ciascuno dei contitolari si bene-
ficia in esclusiva di uno degli usi e dei proventi che consente il bene
appropriato, come, nella concretizzazione della realtà pratica delle
zone dove la figura è presente, la coltivazione del suolo da parte di
1 I diritti sul muro divisorio sono confusamente qualificati dal Codice civile
spagnolo, in quanto che definisce la figura come «servidumbre de medianeria»
(art. 571) ma parla anche, a proposito dell’immissione delle travi, di «ciascuno dei
proprietari» del muro comune (art. 579). La dottrina maggioritaria e più autore-
vole propende per considerare che si è davanti a un caso di comproprietà, magari
sottolineando che si tratterebbe di una «comunità funzionale».

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