Brevi note a margine di una recente sentenza della Corte di Cassazione del Belgio: la rilevanza penale del semplice collegamento a siti web pedopornografici. Una comparazione con il diritto italiano

AutorePiccichè Federico
Pagine247-249
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Rivista penale 2/2012
Varie
BREVI NOTE A MARGINE
DI UNA RECENTE SENTENZA
DELLA CORTE DI CASSAZIONE
DEL BELGIO: LA RILEVANZA
PENALE DEL SEMPLICE
COLLEGAMENTO A SITI WEB
PEDOPORNOGRAFICI.
UNA COMPARAZIONE CON IL
DIRITTO ITALIANO
di Federico Piccichè
SOMMARIO
1. La vicenda in Belgio. 2. Il delitto di detenzione di materiale
pedopornograf‌ico in Italia con particolare riferimento alle
operazioni informatiche di collegamento a siti pedof‌ili.
1. La vicenda in Belgio
Il 23 novembre 2010 la Corte di appello di Liège con-
dannava A.J. per possesso di materiale pedopornograf‌ico
in base all’articolo 383 bis, § 2, del Codice penale, che
nell’ordinamento belga punisce la detenzione di materiale
pedo, per essersi collegato ad alcuni siti pedof‌ili e averne
visionato i contenuti.
Avverso la sentenza il prevenuto ricorreva in cassazio-
ne, sostenendo che i Giudici d’appello avevano indebita-
mente esteso, in via analogica, l’ambito di applicazione
dell’articolo 383 bis, § 2, avendovi fatto rientrare la sem-
plice attività di consultazione dei siti di pornograf‌ia mino-
rile non accompagnata da operazioni di download.
“Condamné du chef de possession d’images à caractère
pornographique impliquant ou présentant des mineurs”,
scrivono i Giudici Supremi del Belgio, “le demandeur sou-
tient que l’arret viole l’article 383 bis, § 2, du Code pénal
en lui donnant une interprétation par analogie” (1).
La Corte di Cassazione, però, non condivide la tesi di-
fensiva del ricorrente e, con la sentenza del 20 aprile 2011,
rigetta il ricorso confermando la sentenza impugnata.
Più in dettaglio.
I Giudici di ultima istanza premettono che l’articolo
383 bis, § 2, sopra citato, è stato introdotto dalla legge del
13 aprile 1995, riguardante gli abusi sessuali commessi ai
danni dei minori, allo scopo di proteggere la persona del
fanciullo e, nello stesso tempo, punire con severità coloro
che, consapevolmente, possiedono immagini, f‌ilm o quan-
t’altro abbia come oggetto rappresentazioni pornograf‌iche
di minori impegnati in pose od atti sessuali.
In questo modo, tutelando il minore e colpendo dura-
mente i consumatori di pornograf‌ia minorile, si è cercato
di porre un argine alla continua crescita del mercato pe-
dopornograf‌ico.
“Insérée par la loi du 13 avril 1995 relative aux abus se-
xuels à l’égard des mineurs”, affermano i Giudici Supremi,
“cette disposition sanctionne quiconque aura sciemment
possédé les emblèmes, objets, f‌ilms, photos, diapositives ou
autres supports visuels qui représentent des positions ou des
actes sexuels à caractère pornographique, impliquant ou
présentant des mineurs. Il ressort des travaux préparatoires
que la loi a pour but de protéger la personne du mineur et
l’usage de son image, et de combattre l’ensemble du marché
pédopornographique en permettant la condamnation du
simple consommateur de matériel de cette nature”.
Tenuto conto della estrema importanza dei due obbiet-
tivi perseguiti dalla legge del 13 aprile 1995, protesi tutti
verso la tutela del fanciullo e il risoluto contrasto al com-
mercio pedopornograf‌ico, l’Alto Consesso belga ritiene che
l’articolo 383 bis, § 2, del Codice penale si possa violare
anche attraverso il semplice e consapevole accesso ad un
sito pedopornograf‌ico, implicando il collegamento al sito la
visualizzazione e, dunque, il possesso, attraverso il monitor
del computer, delle immagini proibite riprodotte a video.
Dunque, conclude la Corte, “il s’ensuite que, contrai-
rement à ce que le demandeur soutient, la possession ne
requiert pas que l’utilisateur d’un ordinateur manifeste sa
maitrise d’une image par le téléchargement ou l’impres-
sion de celle-ci ni qu’il la détienne de manière continue.
En considérant que le seul fait d’accéder à un site infor-
matique et de visionner les images, en connaissance de
cause, suff‌it, cette consultation impliquant que le deman-
deur a été en possession d’un écran d’ordinateur montrant
de la pornographie enfantine, les juges d’appel n’ont pas
violé la disposition invoquée”.
In altre parole, secondo questo orientamento, il posses-
so penalmente rilevante non viene integrato soltanto sulla
base di un’attività di download, che prova l’esercizio di un
effettivo controllo sul materiale proibito durante le fasi di
scarico dal sito illegale, oppure, ancora più chiaramente,
sulla base di un rapporto che lega stabilmente la res ille-

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