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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13

giugno 2000 Approvazione del Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo

sviluppo dei soggetti in eta' evolutiva per il biennio 2000/2001.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l'art. 1 della legge 12 gennaio 1991, n. 13;

Visto l'art. 2, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n.

400;

Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303;

Vista la legge 23 dicembre 1997, n. 451, recante

istituzione della Commissione parlamentare per l'infanzia e dell'Osservatorio nazionale

per l'infanzia, ed in particolare l'art. 2 della legge medesima, che prevede l'adozione

del Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei

soggetti in eta' evolutiva;

Visto il Piano nazionale di azione e di interventi per la

tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in eta' evolutiva 2000-2001, predisposto

dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia;

Acquisito il parere della Commissione parlamentare per

l'infanzia espresso nella seduta del 20 marzo 2000;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata

nella riunione del 2 giugno 2000;

Sulla proposta del Ministro per la solidarieta' sociale;

Decreta:

Art. 1.

E' approvato il Piano nazionale di azione e di interventi

per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in eta' evolutiva 2000-2001, parte

integrante del presente decreto.

Il presente decreto, previa registrazione da parte della

Corte dei conti, sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Dato a Roma, addi' 13 giugno 2000

CIAMPI Amato, Presidente del Consiglio dei Ministri Turco, Ministro per la solidarieta' sociale

Registrato alla Corte dei conti il 5 luglio 2000 Registro n. 2 Presidenza, foglio n. 344

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento per gli affari sociali Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza

PIANO NAZIONALE DI AZIONE E DI INTERVENTI PER LA

TUTELA DEI DIRITTI E LO SVILUPPO DEI SOGGETTI IN ETA' EVOLUTIVA 2000-2001. (Legge n.

451/1997).

Parte prima
  1. Con questo Piano d'azione il Governo intende onorare un

    impegno nei confronti delle nuove generazioni, in base ad un principio di valore etico

    prima ancora che giuridico: quello della responsabilita', del rispetto e della

    considerazione nei confronti dei concittadini piu' giovani.

    Oggi una legge, la n. 451 del 1997, assegna al Governo il

    compito di predisporre ogni due anni un programma di interventi a favore dell'infanzia e

    dell'adolescenza.

    E' questo un fatto di straordinaria portata civile e

    culturale.

    Mai finora si era arrivati a questo livello di impegno

    istituzionale. Si tratta di un impegno serio e complesso. Chi volesse, infatti, oggi

    ridurre i temi dell'infanzia ad alcune, poche questioni di facile richiamo compirebbe la

    piu' grave e sciocca delle possibili e, purtroppo, frequenti banalizzazioni della

    politica. In realta', infatti, il numero e la delicatezza dei problemi che vanno

    affrontati - affinche' abbia senso la stessa nozione di politica per l'infanzia e

    l'adolescenza - e' imponente e corrispondente ne' piu' ne' meno al ventaglio dei temi che

    molto piu' di frequente vengono considerati di competenza dei governi nazionali.

    Non si diventa grandi per caso o all'improvviso: si

    potrebbe dire che ciascun cittadino e' adulto nella misura in cui gli e' stato possibile

    essere bambino.

    In realta' nonostante l'assoluta semplicita' ed evidenza

    di questo principio, per moltissimo tempo, l'Italia e' stato un Paese disattento nei

    confronti dell'infanzia e dell'adolescenza divenendo sicuramente un piu' povero e meno

    capace di altri Paesi occidentali di rinnovarsi ed evolvere.

    Nei continui ed odierni cambiamenti, che portano il nostro

    Paese a modernizzarsi ed a moltiplicare le opportunita' di crescita e di sviluppo, e'

    molto difficile essere bambini ed adolescenti e, senza retorica, e' diventato anche molto

    problematico essere genitori, padri e madri.

    Anche per questo, ma non solo, i giovani cittadini debbono

    ricevere un'attenzione speciale da parte di tutta la societa' italiana ed innanzi tutto da

    parte delle sue istituzioni.

    Questo piano d'azione non e' il primo strumento di lavoro

    adottato a favore dei bambini e degli adolescenti del nostro Paese. Il Governo Prodi aveva

    predisposto un primo Piano d'azione gia' nel 1996. Gia' allora, infatti, c'era la

    convinzione che per realizzare buone cose occorresse avere un programma chiaro e definito

    in grado di impegnare il Governo in prima persona e nella sua collegialita',

    consentendogli di dialogare con il Parlamento in modo positivo e costruttivo e di

    sostenere e promuovere le politiche delle regioni e dei comuni. Un Piano d'azione capace

    di interpretare anche le indicazioni preziose delle numerose associazioni di volontariato,

    del mondo della cooperazione sociale delle categorie professionali e di molti semplici

    cittadini.

    Grazie a quel primo Piano d'azione, dal 1996 ad oggi e'

    stato compiuto molto lavoro per migliorare concretamente le condizioni di vita e di

    sviluppo delle nuove generazioni. Sono stati investiti complessivamente quasi diecimila

    miliardi di lire a copertura di leggi innovative per le famiglie, che l'Italia non aveva

    mai avuto in questo settore.

    Oggi, attraverso una nuova legge sull'adozione

    internazionale, si e' reso il sistema piu' snello, trasparente e meno oneroso per i

    bambini e per le famiglie che adottano.

    Si e' avviata la sperimentazione di strumenti inediti per

    combattere la poverta' ed il disagio come l'istituto del "reddito minimo di

    inserimento".

    Grazie all'iniziativa del Governo e alla sensibilita' di

    tutto il Parlamento sono incorso di approvazione una nuova legge sugli asili nido e,

    l'ormai indispensabile, riforma dei servizi sociali.

    Con le ultime due leggi finanziarie si e' voluto sostenere

    la maternita', riconoscendone il valore ed il costo, attraverso l'istituzione dei relativi

    assegni.

    Con la recente nuova legge sull'immigrazione, che contiene

    strumenti e principi di valore fondamentale per un Paese occidentale moderno, si e'

    attuata una piu' attenta e rispettosa tutela della personalita' dei bambini stranieri e

    dei loro diritti.

    Si sono realizzati nuovi strumenti scientifici di lettura

    e di studio globali della realta' dell'infanzia e dell'adolescenza: basti ricordare i due

    Rapporti nazionali del 1996 e del 1997, il Manuale di orientamento alla progettazione

    sulla legge n. 285/1997 e la collana di quaderni "Pianeta Infanzia" realizzati

    dal Centro nazionale di documentazione ed analisi.

    Si e' cosi' fornita, tra l'altro, la base per una

    conoscenza quantitativa e statistica della condizione dei bambini e delle bambine in

    Italia, che ha costituito un fondamentale punto di riferimento per l'elaborazione di

    questo Piano d'azione e delle sue strategie d'intervento.

    Una scuola rinnovata e' stata finalmente improntata a

    principi capaci, nei prossimi anni, di rendere non solo piu' partecipata e democratica la

    vita scolastica, ma anche piu' efficiente e funzionale l'intero sistema.

    Si e' migliorata la tutela della salute di chi e' piu'

    piccolo e delle fasce sociali piu' deboli; si sono rafforzati i servizi per la maternita'

    e la paternita'.

    Il Governo ha inoltre presentato un disegno di legge

    inteso a promuovere il protagonismo e la cittadinanza dei giovani.

    E' altresi' da sottolineare che anche l'amministrazione

    pubblica ha avviato un profondo e complesso percorso di rinnovamento e comincia ad

    assumere una diversa consapevolezza dell'importanza che le politiche sociali rivestono in

    un Paese moderno orientato non solo allo sviluppo e alla ricchezza, ma anche a realizzare

    condizioni di equita' sociale e di pari opportunita'.

    Non e' senza significato che dopo tanti anni, in cui non

    si era attuato nel nostro Paese alcun significativo investimento a favore delle famiglie e

    delle nuove generazioni, l'Italia si sia messa in movimento orientandosi con decisione

    verso la realizzazione di un nuovo welfare piu' giusto ed efficiente.

    La legge n. 285/1997 e' stata uno dei grandi motori di

    questo processo stimolando gli enti locali a dar vita ad interventi non

    "emergenziali", diretti non solo a riparare le situazioni di particolare disagio

    dei minori, ma anche a promuovere adeguati processi di costruzione dell'identita' per

    tutti i bambini e le bambine. Cio' attraverso concreti servizi e strumenti in grado di

    favorire migliori relazioni familiari, spazi e opportunita' per il gioco e la

    partecipazione, un ambiente urbano di vita piu' adeguato alle esigenze di chi cresce.

    Accanto a questi obiettivi, previsti nel Piano d'azione

    del 1996 e che sono stati realizzati, ce ne sono altri in via di realizzazione che

    conservano oggi inalterata la loro validita'. In particolare e' opportuno proseguire gli

    sforzi per attuare nel modo piu' compiuto i diritti dei minori disabili, di quelli

    ospedalizzati o affetti da malattie croniche, di quelli sieropositivi, di quelli con

    problemi di dipendenza, di quelli istituzionalizzati ed in difficolta' familiari o

    precocemente implicati in attivita' devianti e antisociali.

    Non possiamo pero' nascondere che esistono alcune

    difficolta' in questo processo di cambiamento. Difficolta' in certa misura fisiologiche,

    ma sulle quali il Governo, d'intesa con le regioni ed i comuni, lavora, e continuera' a

    farlo, per raggiungere gli obiettivi prefissati.

    In particolare, sono ancora oggi troppe le disuguaglianze

    tra bambini e bambine, tra ragazzi e ragazze: secondo il genere sessuale, le condizioni

    economiche e sociali delle famiglie, la qualita' dell'ambiente di vita, le disponibilita'

    di opportunita' per lo sviluppo e la crescita culturale e civile.

    Nonostante queste difficolta' reali, e' certamente in

    corso un processo di cambiamento che, soprattutto nel Mezzogiorno, puo' gia' considerarsi

    un successo straordinario. Basti pensare alla fioritura di progetti e di azioni che

    derivano dalla sola legge n. 285/1997 che, per la prima volta...

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