Atti autoritativi, norme di autoregolamentazione e responsa iurisperitorum

AutoreVenanzia Giodice Sabbatelli
Pagine67-94
ORDINAMENTI E POTERI
67
I
Atti autoritativi, norme
di autoregolamentazione,
responsa iurisperitorum*
SOMMARIO: 1. Constituere fra «significato etimologico» e «significato fonda-
mentale». - 2. Una visione «rigorosamente positiva»? - 3. Suggestioni kelseniane. -
4. Constitutio principis est quod imperator… constituit.
1. Constituere fra «significato etimologico» e «significato fonda-
mentale»
Constituere risulta composto da due distinti elementi signi-
ficanti, con e statuo1. Cum, di cui com, con e co sono antiche
* Per la prima volta ho affrontato il tema oggetto di questo saggio in una breve
nota scritta per Labeo, 27, 3, 1981, 338-57, dal titolo: «Constituere»: dato semantico e
valore giuridico. Ho ripreso l’argomento, con ripensamenti radicali, in un luogo iniziale
di una mia monografia degli anni ‘90, Gli iura populi Romani nelle Istituzioni di Gaio,
Bari 1996, 9-164, e in un articolo che è il testo di una relazione presentata nel ’94 al
convegno internazionale sul «Latino nel diritto», presso la Facoltà giuridica leccese: Il
catalogo degli iura e constituere nel proemio delle Istituzioni gaiane, pubblicato nel 2000
in: Il linguaggio dei giuristi romani, Atti del Convegno internazionale di Studi,
Lecce, 5-6 dicembre 1994, a cura di O. Bian co e S. Tafaro, 113-33. Quest’ultima
edizione, oltre che nel titolo, risulta in molti punti modificata rispetto alle precedenti e
integrata anche grazie al contributo, intelligente e prezioso, offertomi dagli studenti del
mio corso di Istituzioni nell’anno accademico 2010-11. Sul valore costitutivo imperativo
della legge e degli atti ad essa assimilabili, come sul carattere di autoregolamentazione
degli editti magistratuali, torna ora M. Brutti 2012a, 96-100.
1 ThlL. voce «constituo», cll. 510-25; Old. 420 cll. 1-3 s.v. Nella sua struttura
unitaria, il verbo è richiamato da Ernout - Meillet 1959, 651-652, fra i composti di
statuo (sto, da.*ste-st-ai) e nel prevalente significato di «porre», «decidere».
PARTE SECONDA
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forme2, può considerarsi una parola «occidentalissima», perché
attestata, oltre che nel latino, soltanto nel celtico in forma identica3.
È ben noto che con e le sue varianti rendono, come preposi-
zioni isolate, il senso della riunione, della partecipazione, della
compagnia; uguale funzione queste particelle svolgono anche
come prefissi nominali in moltissimi composti, la cui frequenza è
molto elevata proprio nei linguaggi settoriali. Come preverbi
invece, e specie in età arcaica, cum, com, con e co modificano
soltanto l’aspetto esteriore del verbo composto, senza che si de-
terminino particolari mutamenti sul piano semantico4. Cum non
sembra pertanto avere, al contrario di altri prefissi come in-, ab-,
ex, de-, per-, quasi mai un particolare valore nei verbi che con
esso si compongono, se non quello di «prefisso perfettivizzante»;
si mostra insomma, nel momento della composizione, general-
mente «povero di valore lessicale proprio»5.
Statuo, forma transitiva di sto, che significa «essere eretto»,
«stare in piedi», in senso proprio può essere reso coi nostri «driz-
zare», «fissare» «stabilire», ma anche con «collocare», «dispor-
re», «edificare». La sua radice sto, presente nella lingua fenicia,
ma anche nel sanscrito, ha infatti il valore di «porre», «fissare»;
un valore che si ritrova pure nel verbo latino sisto, forma rad-
doppiata di sto, e in quello greco 摺jkμ6. Per traslazione seman-
tica, statuere viene poi impiegato nel senso di «ordinare», «deci-
2 Ernout - Meillet 19594, 156; Walde - Hofmann 19654, 305; Leumann -
Hofmann - Szantyr 1977, 137 n. b, 192 n. g, 226 n. b, 558 n.2. a, 559 nn. a-b.
3 Devoto 1944, 31: «Le preposizioni de cum sine ... hanno solo in celtico cor-
rispondenti identici...».
4 Traina - Bernardi Perini 19822, 173-174.
5 Così Devoto 1944, 115. Con, com, e co sarebbero sganciate da qualsiasi «le-
game con la nozione di un movimento», e dunque sprovviste della benché minima
«proprietà di rendere ‘momentaneo’ un verbo», né darebbero al verbo composto
significato di compagnia. Traina - Bernardi Perini 19822, 173-174 e nt. 4, pur
riconoscendo che con- è «il preverbio che più facilmente perde il ‘senso pieno’ per
esprimere solo l’aspetto: concido significa ‘cado di botto’ e non ‘cado insieme’»,
non escludono, come fa Devoto, una sua funzione di compagnia.
6 Statuo, nelle sue forme composte (in cui ha subito l’apofonia della a in i)
mantiene «la valeur factitive de ‘poser’, ‘établir’», propria della sua forma semplice.
Ernout - Meillet 19594, 654; ma anche Semerano 1994, 127, voce 摺jkμ.

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