Autonomia privata e garanzie reali sulla proprietà industriale

AutoreGaetano Piepoli
Pagine981-997
Gaetano Piepoli
Autonomia privata e garanzie reali sulla proprietà industriale
S: 1. L’immateriale in garanzia. – 2. Le incertezze «economiche» dell’operazione. – 3. Un nuovo
orizzonte per l’analisi privatistica. – 4. Alle origini della disciplina vigente: un tormentato processo
storico. – 5. L’oggetto della garanzia. – 6. Gli obblighi del costituente. – 7. La tutela del nanziatore.
– 8. Gli interrogativi inerenti alla applicazione degli artt. 2794 e 2798 c.c.
1. Certamente «l’avènement de la propriété intellectuelle sous ses diverses formes
est assurément l’un des événements majeurs pour la théorie juridique de la deuxième
moitié du 20ème siècle»1.
Si tratta, com’è noto, di un’area particolarmente signicativa: l’«immateriale» costi-
tuisce un «valeur centrale de nos sociétés, tant d’un point de vue proprement umaniste
et culturel qu’économique et d’abord pragmatique»2, così da identicarsi come la «cifra»
«sinon du millénaire qui vient, du moins des décennies qui vont l’ouvrir»3.
D’altro canto, come viene di recente autorevolmente riconosciuto4, i beni immate-
riali – e tra essi innanzitutto quelli oggetto dei diritti della proprietà intellettuale – sono
sempre più rilevanti a livello macroeconomico, caratterizzandosi come «une chance de
croissance, une chance de retrouver dynamisme et optimisme, une chance de créer de
nouveaux emplois et d’orir un avenir»5. Ed un tale giudizio può sicuramente assumere
anche la stessa dimensione microeconomica: infatti i beni immateriali costituiscono un
asset importante del patrimonio aziendale, sono una componente strategica della capaci-
tà competitiva dell’impresa e della sua stessa idoneità alla produzione di risorse.
In questo nuovo orizzonte si colloca dunque la tematica delle garanzie reali su quel-
la specica area della proprietà industriale perimetrata dalla disciplina contenuta nel
recente d. lgs. 10 febbraio 2005, n. 30 (codice della proprietà industriale)6: infatti «qu’el-
le ait recours à des brevets ou à tout autre titre de protection de ses innovations, à des
marques ou à des dessins et modèles, une societé, quel que soit le secteur concerné,
détient de nombreux éléments de propriété intellectuelle»7.
Se l’importanza economica della proprietà intellettuale è destinata a crescere per il
ruolo sempre più determinante dell’innovazione, tuttavia il rapporto dell’impresa con
1 Così L, Préface a M, Droit des sûretés réelles sur propriétés intellectuelles, Aix-Marseille, 2007,
p. 9.
2 V, L’immatériel, nouvelle frontière pour un nouveau millénaire, in JCP, 2000, I, 193, p. 10.
3 V, L’immatériel, nouvelle frontière pour un nouveau millénaire, cit., p. 11.
4 Cfr. senz’altro L-J, L’économie de l’immatériel. La croissance de demain. Rapport de la commission
sur l’économie de l’immatériel, Paris, 2006.
5 L-J, L’économie de l’immatériel. La croissance de demain. Rapport de la commission sur l’économie
de l’immatériel, cit., p. 7.
6 E, pertanto, rimane fuori dalla nostra indagine la materia del diritto d’autore.
7 M, Droit des sûretés réelles sur proprietés intellectuelles, cit., p. 15.
982 Studi in onore di Umberto Belviso
tale processo è senz’altro articolato. Infatti ad aziende il cui cash-ow si identica imme-
diatamente con lo sfruttamento della proprietà intellettuale si contrappongono espe-
rienze imprenditoriali che la utilizzano nella prospettiva, altrettanto rilevante, di una
valorizzazione indiretta.
Ma in entrambe le ipotesi i diritti della proprietà intellettuale deniscono i nuovi
assets immateriali pienamente idonei a costituire punto di riferimento per le garanzie del
credito8.
E a questo proposito occorre sottolineare il rilevante signicato economico per la
vita delle imprese rappresentato sia dalla utilizzazione diretta dei diritti relativi alla pro-
prietà industriale di cui le stesse siano titolari, sia dalla concessione di licenze, che in ogni
caso costituiscono per le imprese medesime una modalità «polivalente» di immediata
valorizzazione economica dei diritti in oggetto.
Ma, indipendentemente dai proventi derivanti dalla sua utilizzazione, la proprietà
industriale viene valorizzata indirettamente nel patrimonio dell’impresa, ad es. con rife-
rimento alla sua quotazione in borsa. Infatti l’esclusività del potere di sfruttamento con-
nessa ai diritti della proprietà intellettuale contenuti nel proprio portafoglio permette
senza dubbio di valutare adeguatamente i margini che l’impresa può ipotizzare di ricava-
re dalla loro utilizzazione9.
Nello stesso tempo la titolarità di diritti di proprietà intellettuale costituisce una
componente strategica della capacità competitiva delle imprese e delle loro scelte di po-
sizionamento su di uno specico mercato. Ed in particolare, un’impresa che possiede un
ricco portafoglio di brevetti nisce – attraverso di esso – per assicurarsi «articiosamen-
te» una grande libertà di iniziativa nel suo settore di attività: come è stato sottolineato,
«pour une entreprise, le fait de détenir de nombreux brevets lui permet de se prémunir
contre le risque d’action en contrefaçon, puisqu’elle pourra se défendre en arguant des
contrefaçons réalisées par ses propres concurrents, titulaires de brévets contrefaisants»10.
Si tratta di una valorizzazione, per così dire, «concorrenziale», che sostiene il vantaggio
competitivo dell’impresa interessata: «le dépôt massif de brevets permet, à lui seul, de
générer des prots par l’économie de risque contentieux qu’il permet de réaliser. L’eet
dissuasif du brevet limite les velléités d’action des concurrents soucieux de ne pas s’expo-
ser à des actions en contrefaçon»11.
In questa prospettiva l’idoneità e l’appetibilità della proprietà industriale ai ni
della tutela di operazioni di nanziamento è senz’altro testimoniata dalla prassi. Si pensi
infatti alla crescente frequenza di garanzie reali sui marchi o sui brevetti12.
8 Cfr. da ultimo B, Die Sicherungsabtretung von Markenrechte, Tübingen, 2005; W, Immaterial-
güterrechte als Kreditsicherheiten, Osnabrück, 2002, p. 27 ss.; L, Patente, Patentanmeldungen und Ern-
dungen als Kreditsicherungsmittel, Wien, 1999, p. 19 ss.; A-H, Aspekte der Vertragsgestal-
tung bei der Kreditsicherung mit Markenrechten, in WM, 2005, p. 1689 ss.; K-H,
Gewerbliche Schutzrechte und Urheberrechte als Kreditsicherheiten, in WM, 2004, p. 1213 ss.; L-
H, Markenrechte in der Kreditpraxis, in WM, 1999, p. 771 ss.
9 M, Droit des sûretés réelles sur proprietés intellectuelles, cit., p. 18.
10 M, Droit des sûretés réelles sur proprietés intellectuelles, cit., p. 18.
11 M, Droit des sûretés réelles sur proprietés intellectuelles, cit., p. 18.
12 Cfr. a questo proposito U, Spunti sulla valutazione dei marchi, in Riv. dir. ind., 2006, p. 116 ss.,
specie p. 118.

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