La legislazione attuativa della legge delega; il federalismo regionale

AutoreAntonio Uricchio
Pagine117-137
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CAPITOLO SECONDO
LA LEGISLAZIONE ATTUATIVA DELLA LEGGE DELEGA;
IL FEDERALISMO REGIONALE*
SOMMARIO: 1. Complessità e criticità nell’attuazione della delega: linee dei primi
decreti legislativi. - 2. I principi del decreto attuativo del federalismo regio-
nale n. 68/2011.
1. Complessità e criticità nell’attuazione della delega; linee dei
primi decreti legislativi
Matrioška (in lingua russa 、) è il termine con cui si
definisce una bambola di legno, leggermente ovulare, raffigurante una
contadina russa dal costume multicolore, che all’interno ne contiene
tante altre identiche di dimensioni via via più piccole, sino all’ultima
praticamente minuscola. Analizzando l’insieme delle disposizioni in
materia di federalismo fiscale si trae l’impressione di trovarsi dinanzi
al caratteristico insieme di bambole russe di diverse dimensioni,
ognuna delle quali contenente una di formato più ridotto: gli artt.
117 e 119 della Costituzione, la legge delega n. 42 del 2009, i nu-
merosi decreti legislativi attuativi emanati (allo stato attuale 8) e gli
altri in corso di emanazione, le leggi regionali e i regolamenti degli
enti territoriali ricordano proprio le matrioske simbolo della Russia.
Aprendo una bambolina dietro l’altra, non resta che prendere atto di
un pezzo così piccolo da non essere nemmeno visibile. Nella sequenza
di norme e di rinvii, le regole tendono a evaporare e soprattutto ten-
dono a perdere di vista gli obiettivi che informano i modelli di fe-
deralismo fiscale: valorizzazione dei principi di autonomia di entra-
ta e di spesa degli enti territoriali (Regioni, Province, Comuni),
modifica dei criteri di riparto del carico fiscale attraverso l’utilizzo
* Il presente capitolo è stato curato con la preziosa collaborazione del dott.
Claudio Sciancalepore, dottorando di ricerca nell’Università di Bari Aldo Moro.
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sul territorio del gettito dei tributi insistenti sulla ricchezza ivi pro-
dotta, assunzione di modelli di responsabilizzazione finanziaria in
forza dei quali il potere di spesa resta collegato a quello di entrata.
Come già sottolineato nell’introduzione, l’impressione che si
trae dalla disciplina in materia di federalismo, attraverso questa
ubriacatura di norme e di rinvii, è che il legislatore, più che coltivare i
principi di autonomia finanziaria (soprattutto impositiva) degli enti
territoriali, persegua i soli obbiettivi del contenimento della spesa
pubblica e di riallocazione delle risorse lungo l’asse Nord-Sud (in sen-
so premiale per le aree settentrionali e punitivo per quelle meridiona-
li). La profonda crisi della finanza pubblica e le pressanti esigenze di
risanamento dei conti pubblici riducono, quindi, il federalismo fiscale,
tanto declamato e sbandierato, a una manovra sulla spesa pubblica lo-
cale, nemmeno rispettosa dei principi di perequazione finanziaria di
cui all’art. 119 della Costituzione (forse anche per la consapevolezza
che un federalismo vero e proprio possa anche far crescere la spesa
più che ridurla) 1. Analizzando la legislazione attuativa della rifor-
ma, occorre evidenziare che, ad oggi, sono stati emanati 8 decreti
legislativi (28 maggio 2010, n. 85, 7 settembre 2010, n. 156; 26
novembre 2010 , n. 216; 14 marzo 2011 , n. 23; 6 maggio 2011, n.
68; 31 maggio 2011, n. 88; 6 settembre 2011, n. 149); altri ancora
sono in corso di adozione (circa 80 provvedimenti) come ad
esempio quelli riguardanti i costi standard dell’assistenza sociale e
il funzionamento della perequazione e quelli, urgenti ed imminenti,
riguardanti gli adempimenti degli amministratori locali in scadenza
di mandato previsti dalla disciplina in materia di premi e sanzioni.
Richiamando, sia pure brevemente, il contenuto dei provvedi-
menti delegati, secondo l’ordine di approvazione, va segnalato che
il primo riguarda il c.d. federalismo demaniale, previsto dall’art. 19
della legge delega in attuazione dell’art. 119, sesto comma2.
1 Segnala G. MARONGIU, Il federalismo fiscale t ra ambizioni, progetti e
realtà, cit., pag. 227, che “tutto il decentramento finora vissuto dal sistema Italia
si è sempre rivelato in realtà un gigantesco moltiplicatore di spesa. Non tutte le
nostre Regioni a statuto speciale sono un modello di spesa pubblica produttiva e le
Regioni ordinarie, istituite dal ‘70 ad oggi, sono state tra le principali responsabili
del boom del deficit e del debito pubblico che ha sconvolto il ventennio 75-95”.
2 Tra i primi commenti, L. ANTONINI, Il primo decreto legislativo di attua-
zione della legge n. 42/2009: il federalismo demaniale, www.federalismi.it, n.

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