L'anziano come membro del corpo sociale

AutorePiotr Krajewski
Pagine127-141

Piotr Krajewski

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@1. Invecchiamento della popolazione ed età anziana

Il termine «invecchiamento» in modo più ampio può essere utilizzato per definire l'insieme dei cambiamenti dal concepimento fino alla morte dell'organismo. Questo processo si svolge su diversi livelli dell'organizzazione della vita. Di solito si identifica con un individuo, ma sempre più spesso si parla dell'invecchiamento generale della popolazione.

Il genere umano - preso nel suo insieme - invecchia e lo fa, come sostengono gli studiosi, in modo inquietante. Più o meno ogni dieci anni il numero degli anziani raddoppia. La media della vita incessantemente si allunga e contemporaneamente cala la natalità. Ê un fenomeno ben visibile soprattutto nei paesi economicamente sviluppati e ciò suscita non soltanto l'interesse scientifico di un ristretto gruppo di sociologi, ma comincia anche ad essere un fenomeno molto preoccupante per altri, ben più seri, motivi. Questa sorta di rivoluzione pone numerosi problemi di ordine sociale, economico, culturale, psicologico, la cui portata è da tempo oggetto di attenzione da parte della comunità e delle istituzioni internazionali. Un consistente numero di anziani (ma forse non tanto le persone anziane quanto gli irrisolti problemi legati alla vecchiaia) "appesantisce" in diverso modo le famiglie, le strutture sociali, amministrative e culturali impreparate, e in genere l'intera società del mondo occidentale, e non solo.

Analizzando il problema dell'invecchiamento della popolazione necessariamente si passa alla discussione riguardante Page 128 anche l'invecchiamento come fenomeno fisiologico e ovviamente, infine, ai numerosi problemi di diverso genere che toccano direttamente i più interessati, gli anziani.

Si parla allora dei molteplici fattori che influiscono sul processo di invecchiamento degli individui. Fra questi si elencano, tra l'altro, cause di carattere: a) psicologico ed esistenziale (come per esempio la depressione, l'impossibilità di esprimere i propri sentimenti, la sensazione di impotenza nei propri confronti e del proprio ambiente, preoccupazioni continue, eccitazione, impossibilità di sfogo, esagerato autocriticismo); b) socio-relazionale (mancanza della famiglia, solitudine, assenza degli amici e della compagnia dei coetanei e non soltanto, mancanza di occupazioni e di obblighi quotidiani, mancanza del lavoro fisso, insoddisfazione sul lavoro); c) materiale (le difficoltà finanziarie, i debiti).

Subito dopo di solito seguono i fattori che ritardano l'invecchiamento e influiscono positivamente sulla salute. Ad essi appartengono: un matrimonio riuscito, la soddisfazione per la professione svolta, il sentimento di felicità, la felice vita sessuale, il regolare tempo della vita e degli impegni, un lavoro fisso, l'effettivo riposo, gli hobbies, la facilità di esprimere i propri sentimenti, la sicurezza finanziaria e infine la semplice capacità e facilità di ridere.

Analizzando il problema dobbiamo constatare che esso diventò percepibile ed evidente soltanto dalla metà del XX sec., da quando cioè, a partire dall'Europa Occidentale e dagli Stati Uniti, si è alzata un'onda di anziani che si sposta verso sempre nuove società e nazioni del mondo. Mai prima nella storia, da quando sono usciti dalle caverne fino all'età industriale, gli uomini hanno acquisito tanti anni in più. Ê merito soprattutto dello sviluppo delle scienze mediche e biologiche. Inoltre, nel mondo occidentale, gli anziani, ex lavoratori, hanno ricevuto un altro bel "regalo": la pensione. Si sono così separati dalla categoria dei mendicanti e dei malati, che spesso venivano equiparati e considerati come un gruppo unico. Per di più, una serie di ricerche ha smentito l'opinione, finora molto diffusa, che l'età avanzata coincida con l'arresto o il calo dell'intelligenza. Page 129 La teoria del deficit mentale è stata confutata così come la convinzione che la terza età è la fase di declino in cui l'insufficienza umana e sociale è data per scontata. La correzione, ancora necessaria, di questa immagine negativa della vecchiaia va dunque considerata come un impegno culturale ed educativo a tutti livelli, che necessariamente deve coinvolgere tutte le generazioni e le istituzioni. Allora dobbiamo soprattutto prendere coscienza dell'esistenza della responsabilità che grava su ognuno di noi verso tutti gli anziani, che vanno aiutati in diversi modi. E non è tutto, perchè esiste anche (non meno importante) una responsabilità verso le generazioni future. Sostenendo le persone anziane nelle loro difficoltà si creerà un clima particolare; cioè un nuovo contesto umano, sociale e spirituale, in cui ogni persona potrà vivere con dignità questa, difficile per molti, tappa della propria vita1.

Dagli anni novanta costantemente cresce il numero degli interventi di chirurgia plastica. Sia le donne che gli uomini desiderano avere il viso sempre giovane e senza rughe, il corpo sportivo e agile. Si sottopongono alle operazioni per sbarazzarsi del grasso, ripiantare i capelli, correggere il seno, si tira la pelle dove diventa fiacca, si sottopongono a cure massacranti, fanno sport, passeggiate, mangiano tanta frutta e verdura, cibi ricchi di vitamine, fibre, ecc.

Allora non è strano osservare un così netto miglioramento delle condizioni dei sessantenni e dei settantenni, i quali spesso dimostrano meno anni di quanti ne hanno effettivamente. Sono relativamente sani, pieni di vigore e voglia di vivere. Tengono alla dieta, non fumano, cercano di condurre una vita meno stressante e più rilassante. Certo, lamentano l'insufficienza cardiaca, il colesterolo alto, un peggioramento delle condizioni fisiche, della vista e udito ecc., ma questo non li demotiva e non li squalifica come uomini. Ê una vecchiaia, anzi è una "nuova vecchiaia", che viene rappresentata da una generazione Page 130 in cui età l'anagrafica non corrisponde con quella biologica o psicologica. Tutto questo sembra quasi una favola e ci riempie di ottimismo ma la verità è un po' - se non del tutto - diversa.

@2. L'invecchiamento della popolazione e le politiche sociali

Da alcuni anni, prima sottovoce, adesso sempre più forte, si parla delle difficoltà che questo fenomeno può creare nel prossimo futuro. Al primo posto si tirano fuori gli argomenti di carattere economico. Economisti e politici minacciano il collasso finanziario sul piano delle assicurazioni sociali se non ci saranno delle riforme. Il sistema basato sul finanziamento dei pensionati da parte delle fasce professionalmente attive non regge più. Ê necessario introdurre l'aumento fiscale e cambiare le norme riguardanti il minimo degli anni lavorativi e l'età pensionistica. Ci si può aspettare allora lo spostamento del limite degli anni necessari per ottenere la pensione, che sicuramente incontrerà, più o meno pronunciata, l'opposizione dei giovani, che vedono i posti di lavoro occupati e il loro inserimento nel mondo del lavoro più difficile. Anche il taglio di alcuni servizi sociali sicuramente non sarà ben visto dai pensionati, che già oggi lamentano un mal funzionante sistema di assistenza medica. Ê preoccupante la crescita del numero degli anziani non autosufficienti. Cresce allora il numero dei bisognosi ma i sistemi sanitari nazionali non sono in grado di rispondere adeguatamente alle loro aspettative; si aspettano maggiori interventi socio-assistenziali, molti segnalano il bisogno di assegni di cura più sostanziosi; ed infine i tempi di attesa per gli esami diagnostici e di controllo sono troppo lunghi. Parecchi sono costretti a ridurre i loro consumi per poter ricorrere alla sanità privata. Di conseguenza i loro risparmi subiscono una notevole diminuzione; non tutti possono permettersi di adattarsi al rapido aumento del costo della vita. Allora il problema c'è e per di più è un problema grave e persistente. Page 131

Nonostante le difficoltà sperimentate quotidianamente, e altre che potranno verificarsi nel prossimo futuro, bisogna però vivere. E non basta vivere, perchè se la vita è un dono (e lo è senza dubbio) bisogna saper sfruttare e far fruttare quel dono, proprio come un talento ricevuto, di cui dovremo rendere conto. Non ci si può allora abbandonare passivamente a ciò che accadrà nei giorni futuri perchè nonostante tutto, la vecchiaia può essere un bello e felice periodo di vita, anche se l'ultimo, ma sempre vita. E l'uomo...

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