Fiscalità sulle case, agevolazioni e problemi vari concernenti l'immobiliare

AutoreSforza Fogliani Corrado
Pagine349-351
349
Arch. loc. e cond. 4/2012
Dottrina
FISCALITÀ SULLE CASE,
AGEVOLAZIONI E PROBLEMI
VARI CONCERNENTI
L’IMMOBILIARE
di Corrado Sforza Fogliani
SOMMARIO
1. Fiscalità sulle case, tassazione patrimoniale senza parago-
ni. 2. L’Eurispes fa chiarezza su ricchezza e proprietà immo-
biliare. 3. Quanto costano allo Stato le agevolazioni per Siiq,
Siinq e fondi immobiliari. 4. Contro la crisi, garages e negozi
trasformati in abitazioni (ma anche negozi in garages). 5.
Blocco “sfratti”, le regole per gli uff‌iciali giudiziari. 6. De-
ludente il primo anno di vita del registro “antimarketing”. 7.
Elettricità, con la bioraria non si risparmia.
1. Fiscalità sulle case, tassazione patrimoniale senza
paragoni
Sugli immobili urbani gravano tributi di vario tipo: pa-
trimoniale (sui quali è necessario soffermarsi più avanti
in modo particolare), reddituale (l’Irpef e relative addizio-
nali comunali e regionali, nonché l’Ires); sui trasferimenti
(Iva, imposta di registro, imposte ipotecaria e catastale,
imposta sulle successioni e sulle donazioni). E il settore
è poi colpito, direttamente o indirettamente, da un’altra
serie di forme di imposizione: dall’Irap alla tassa o tariffa
sui rif‌iuti (con la maggiorazione Monti), dall’imposta so-
stitutiva sui mutui al tributo provinciale per l’ambiente.
Fino ad arrivare ai contributi ai Consorzi di bonif‌ica.
Sui tributi di tipo patrimoniale, è bene dire con chiarez-
za che in un ordinamento f‌iscale caratterizzato dal princi-
pio della tassazione su base reddituale, gli immobili urbani
sono gli unici beni tassati su base patrimoniale, attraverso
una serie di tributi: l’Imu e la stessa Irpef sulle “seconde
case”; l’imposta di scopo comunale, un’addizionale alla
vecchia Ici, di molto appesantita con il Governo Monti,
attraverso la quale i Sindaci possono mettere in cantiere
delle opere pubbliche e farsele f‌inanziare al 100% da una
sola categoria di contribuenti, quella dei proprietari di
casa (in molti casi non votanti in quanto non residenti);
l’imposta di scopo provinciale, un’ulteriore addizionale alla
vecchia Ici introdotta con il federalismo f‌iscale, modellata
sull’impianto dell’imposta di scopo comunale ma che potrà
essere istituita anche per “particolari scopi istituzionali”
…; il Tributo rif‌iuti e servizi: un tributo che, alla parte
sostitutiva della tassa/tariffa rif‌iuti, aff‌ianca una maggio-
razione (del tutto inedita, f‌inora) collegata a servizi indi-
visibili (dalla viabilità all’illuminazione delle strade, f‌ino
alla polizia urbana, per capirci), e quindi irragionevole in
sé, ma per di più avente come (assurda) base imponibile
il valore catastale degli immobili. Il quadro sopra descritto
dimostra come la f‌iscalità immobiliare necessiti in Italia -
specie dopo la manovra Monti - di un’azione di equità.
2. L’Eurispes fa chiarezza su ricchezza e proprietà im-
mobiliare
«Per determinare l’effettivo rendimento dell’investi-
mento immobiliare, occorrerebbe valutare, caso per caso,
anche il costo del mutuo eventualmente acceso per acqui-
stare l’immobile, le imposte pagate per il suo possesso, i
costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, eventuali
costi condominiali, redditi da aff‌itto, ecc.. Si comprende
pertanto come possa essere semplicistico affermare che
gli italiani sono “ricchi” (o sono diventati più ricchi negli
ultimi 10 anni) o che sono riusciti a ben investire i loro
risparmi solo perché, in aggregato, possiedono un conside-
revole patrimonio immobiliare; d’altra parte, buona parte
di questo maggior valore è da attribuirsi al considerevole
incremento occorso alle quotazioni degli immobili resi-
denziali tra il 2004 ed il 2008.
Si tratta, quindi, di un incremento di ricchezza che,
“sulla carta”, interessa tutti i residenti proprietari di
immobili, ma appunto solo “sulla carta”. L’incremento di
ricchezza effettivo della singola famiglia italiana, infatti,
deve essere valutato caso per caso, peraltro con un proce-
dimento di valutazione tutt’altro che immediato. Occorre
poi considerare che, date le attuali incertezze sul futuro
dell’economia italiana ed europea, non tutti i proprietari
di immobili su cui ancora grava un mutuo potrebbero es-
sere in grado di pagare le rate residue, né si può dare per
scontato che le banche che hanno concesso i loro mutui sa-
ranno sempre disposte a rinegoziarli; per queste persone,
il rendimento dei loro risparmi è ancora molto incerto.
Dunque molti italiani, pur possedendo di fatto un’abita-
zione, potrebbero trovarsi a vivere come una certa “nobiltà
decaduta”, proprietaria di case anche pregevoli, ma con
pochi euro in tasca».
Così il Rapporto Italia 2012 dell’Eurispes.

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