Affrontare la sfida posta alle grandi banche dati giuridiche multilingui: esigenze dei terminologi e strumenti per soddisfarle

AutoreElena Chiocchetti - Natascia Ralli - Tanja Wissik
CaricaRispettivamente collaboratrice scientifica e collaboratrice scientifica senior presso l'Istituto di comunicazione specialistica e plurilinguismo dell'Accademia Europea di Bolzano (EURAC) - Rispettivamente collaboratrice scientifica e collaboratrice scientifica senior presso l'Istituto di comunicazione specialistica e plurilinguismo dell'...
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Affrontare la sf‌ida posta alle grandi banche dati giuridiche
multilingui: esigenze dei terminologi e strumenti per soddisfarle
ELEN A CHIO CC HETTI , NATASCIA RA LL I, TANJA WIS SIK
SOMM ARI O:1. Introduzione – 2. Diritto, lingua, terminologia giuridica – 3. Il
progetto LISE – 3.1. Ambito di indagine in LISE – 3.2. Metodologia – 3.3. Le esigenze
dei terminologi – 4. Gli strumenti messi a disposizione da LISE – 4.1. CLEANUP –
4.2. FILLUP – 4.3. OMEO – 4.4. Piattaforma collaborativa – 4.5. Il test sui dati di
IATE – 5. Conclusioni
1. INT RODU ZI ON E
In un contesto multilingue come quello europeo una terminologia multi-
lingue ben sistematizzata, chiara, coerente e aggiornata è un elemento impre-
scindibile per agevolare la comunicazione, evitare incomprensioni e incenti-
vare la cooperazione internazionale1. È perciò prassi elaborare e raccoglie-
re la terminologia in appositi strumenti software, spesso mettendola anche
a disposizione del pubblico sotto forma di banche dati on-line (es. IATE2,
TERMDAT3). Molti utenti oggi cercano risorse terminologiche che presen-
tino una scelta ampia e diversif‌icata di informazioni in un numero elevato di
lingue. Sussiste dunque l’esigenza di integrare e ampliare le risorse esisten-
ti. Tuttavia, attualmente il mercato non offre alcuno strumento pensato per
l’ampliamento semi-automatico di banche dati terminologiche.
E. Chiocchetti e N. Ralli sono rispettivamente collaboratrice scientif‌ica e collaboratrice
scientif‌ica senior presso l’Istituto di comunicazione specialistica e plurilinguismo dell’Acca-
demia Europea di Bolzano (EURAC); T. Wissik è assistente di ricerca (post-doc) e docente
presso il Zentrum für Translationswissenschaft dell’Università di Vienna e presso l’Institut für
Theoretische und Angewandte Translationswissenschaft dell’Università di Graz.
1Cfr. N. RAL LI,Terminograf‌ia e comparazione giuridica: metodo, applicazioni e problema-
tiche chiave, 2009, in “Specialised Translation”,Special Issue, InTRAlinea. Rivis ta on-line del
dipartimento SitLec, Università degli Studi di Bologna. Disponibile su: www.intralinea.org/
specials/article/1727; E. CHI OCC HET TI, N. RA LLI , T. WISSI K, V. LUŠIC KY,Spanning brid-
ges between theory and practice: terminology workf‌low in the legal and administrative domain,
in “Comparative Legilinguistics. International Journal for Legal Communication”, Pozna´
n,
Institute of Linguistics - Faculty of Modern Languages and Literature, Adam Mickiewicz
University,Vol. 16, 2013, p. 22.
2Inter Active Terminology for Europe (iate.europa.eu).
3Banca dati terminologica dell’Amministrazione federale svizzera (www.termdat.bk.
admin.ch).
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Negli ultimi anni è inoltre cresciuta l’esigenza di rendere maggiormente
interoperabili i contenuti per sfruttarne tutte le potenzialità ed evitarne l’ob-
solescenza. Il desiderio di maggior interoperabilità non si applica solo alle
risorse terminologiche nuove, bensì in primis a quelle elaborate negli scorsi
decenni con scopi, contenuti e target anche notevolmentediversi tra di loro, e
dunque realizzate con strutture indipendenti, non facilmente integrabili. Per
la gestione della terminologia il mercato attuale offre programmi stand-alone
e programmi not stand-alone. I primi sono programmi di gestione termino-
logica che non hanno bisogno di altri sistemi per poter funzionare, possono
cioè essere utilizzati da soli o integrati in una memoria di traduzione (es.
SDL Multiterm, TermStar, UnitermPro). I secondi funzionano invece solo
all’interno di un sistema di translation memory (es. il database terminologico
di Déjà Vu X). Alcuni sistemi di gestione terminologica di tipo commercia-
le offrono la possibilità di def‌inire autonomamente la struttura della banca
dati e di nominare a proprio piacimento le relative categorie; altri invece si
costituiscono di una struttura predef‌inita, diff‌icilmente adattabile a esigenze
specif‌iche. Laddove nessun programma commerciale adempiva alle esigenze
degli utenti sono stati inf‌ine sviluppati dei software terminologici in-house,
che hanno a loro volta caratteristiche uniche.
A questa notevole divergenza nelle strutture delle banche dati si aggiunge
che qualsiasi risorsa terminologica, specialmente se tratta ambiti in costante
evoluzione come quello giuridico e amministrativo, perde il proprio valore
se non è sottoposta a manutenzione e aggiornamento. Effettuare un regolare
controllo di qualità e restare al passo con i tempi può richiedere moltolavoro
di programmazione informatica e revisione manuale, a costi spesso altissimi.
In quest’ottica un supporto semi-automatico porterebbe indubbi benef‌ici.
L’obiettivo del presente articolo è quindi quello di evidenziare come l’im-
piego di supporti semi-automatici dedicati possa costituire un’interessante
prospettiva nell’aggiornamento e nell’ampliamento dei dati terminologici e
nello scambio di dati fra due o più risorse. Dopo una breve introduzione
al linguaggio giuridico e amministrativo, si presenteranno il progetto LISE
-Legal Language Interoperability Services4e la metodologia adottata per lo
sviluppo di strumenti specif‌ici per la terminologia. Saranno illustrati alcuni
risultati emersi dall’analisi condotta nell’ambito di LISE sulle esigenze espres-
se dai terminologi operanti nelle maggiori istituzioni europee. Tali risultati
hanno costituito la base per lo sviluppo di una piattaforma on-line di co-
4www.lise-termservices.eu.

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