N. 8 RICORSO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE 22 aprile 2009

Letti gli atti del procedimento penale a carico di Sgarbi Vittorio, nato a Ferrara 1'8 maggio 1952, imputato per il reato p. e p. dall'art. 595 c.p. e 30 comma 4 e 5, legge n. 223/1990 perche' nel corso della trasmissione televisiva 'Iceberg' del 17 dicembre 2001 in Milano, trasmessa dall'emittente 'Telelombardia' con sede in Milano, offendeva l'onore e la reputazione del dr. Giancarlo Caselli addebitando allo stesso la mancanza di autonomia e professionalita' nello svolgimento delle proprie funzioni di magistrato presso la Procura della Repubblica di Palermo, affermando fra l'altro 'Caselli deve ridare allo Stato i soldi, i duecento miliardi spesi per l'inchiesta Andreotti, questa cosa e' gravissima e loro si sono sconfitti da soli, dimostrando che le loro inchieste erano senza fondamento'; 'i magistrati hanno fatto atti criminali contro cittadini innocenti spendendo soldi nostri'; 'il processo Andreotti e' un processo politico' 'sperperano i soldi dello Stato e i soldi nostri per fare inchieste senza fondamento, inchieste sbagliate, politiche e sbagliate'; 'Hanno agito per il Partito Comunista,

Violante (...) Caselli, arrivato a Palermo su indicazione di Violante ha messo in atto il progetto politico Violante'; 'hanno eseguito un mandato politico e hanno arrestato Calogero Mannino innocente,

Contrada innocente, Musotto innocente, Andreotti processato innocente, spendendo cinquecento miliardi...li restituiscano'; 'hanno liberato mafiosi e arrestato gli innocenti'; 'partendo dalla sinistra che ha dato il potere ai vari Borrelli e Caselli hanno perseguito la loro politica giudiziaria di assoluta autonomia rispetto al potere politico, l'autonomia politica per fare politica loro per essere loro gli uomini di Governo (...) questo volevano, questo era il progetto';

'Andreotti era innocente e Caselli non era innocente, perche' Caselli in quel momento stava facendo un grave errore'; 'tutti gli innocenti in galera e i colpevoli liberi e i mafiosi e gli assassini liberi, liberi, liberi, liberi di uccidere, questa e' stata la Magistratura', ed inoltre arrivando a paragonare i processi promossi da Caselli, con particolare riferimento a quello contro Andreotti, a quelli delle Brigate Rosse, con riferimento specifico al caso Moro, con l'unica differenza che Caselli non disponeva della pena di morte.

Con l'aggravante di aver recato offesa con l'attribuzione di un fatto determinato nonche' dell'uso del mezzo televisivo e con la recidiva semplice ai sensi dell'art. 99 c.p.

In cui e' parte offesa il sig. Giancarlo Caselli nato ad Alessandria il 9 maggio 1939 ed elettivamente domiciliato presso il difensore prof. Carlo Smuraglia via Santa Sofia, 72 Milano.

Premesso che:

con sentenza in data 16 novembre 2007 il Tribunale di Milano, in composizione monocratica, dichiarava non doversi procedere nei confronti di Sgarbi Vittorio in ordine al reato di cui sopra ai sensi degli articoli 3, legge 20 giugno 2003, n. 140 in relazione all'art.

68, primo comma della Costituzione e 529 c.p.p.;

con distinti atti di impugnazione il pubblico ministero, il Procuratore generale e la parte civile proponevano appello avverso l'indicata sentenza chiedendo, in rito, la trasmissione degli atti alla Corte costituzionale sollevando, ex art. 134 Cost., conflitto di attribuzioni con la Camera dei deputati con riferimento alla delibera del 30 maggio 2007 con la quale veniva dichiarata l'insindacabilita' delle espressioni usate dall'on. Vittorio Sgarbi nel corso della trasmissione televisiva 'Iceberg' del 17 dicembre 2001, trasmessa dall'emittente 'Telelombardia' e con richiesta di annullamento della predetta delibera;

all'odierna udienza il p.g. e la difesa della parte civile rinnovavano tale richiesta mentre la difesa dell'imputato chiedeva che, rigettate le proposte impugnazioni, venisse confermata la sentenza di primo grado.

Rilevato che nel corso del procedimento dinnanzi al Tribunale, e allorche' era stata completata l'attivita' di istruzione dibattimentale, era intervenuta la pronuncia dell'Assemblea della Camera dei deputati in data 30 maggio 2007 con cui si deliberava l'insindacabilita' delle espressioni usate nell'occasione dall'on.

Sgarbi perche' giudicate rientranti nelle opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio dello proprie funzioni ai sensi dell'art. 68 della Costituzione.

Osservato che:

la vicenda oggetto di giudizio riguarda presunte manovre politiche che avrebbero animato la Procura di Palermo, e per essa il Procuratore dr. Caselli qui costituito parte civile, onde orientare l'attivita' investigativa antimafia a finalita' anch'esse politiche;

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