DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 24 dicembre 2008, n. 337 - Regolamento concernente criteri, procedure e modalita' per la concessione dei contributi previsti dall'art. 3, comma 113, della legge regionale n. 2 febbraio 2005, n. 1. (Legge finanziaria 2005) e successive modifiche, a favore dei Comuni e delle aziende per i servizi alla persona per la realizzazione a titolo sperimentale, di servizi residenziali e diurni integrati con i servizi socio-assistenziali e sociosanitari territoriali, alternativi alle strutture protette, da destinare all'accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti.

(Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Friuli-Venezia Giulia n. 52 del 24 dicembre 2008

IL PRESIDENTE Vista la legge regionale n. 2 febbraio 2005, n. 1 (Legge finanziaria 2005), ed in particolare i commi 112, 113, 114, 115 e 116 dell'art. 3, ai sensi dei quali l'Amministrazione regionale, nelle more dell'attuazione del progetto di revisione dell'offerta residenziale per anziani, sostiene la realizzazione, a titolo sperimentale, di servizi residenziali e diurni integrati con i servizi socio-assistenziali e sociosanitari territoriali, alternativi alle strutture protette per l'accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, attraverso la concessione di contributi ai Comuni e alle aziende pubbliche di servizi alla persona, in misura non superiore al 6 per cento della spesa ritenuta ammissibile, per l'acquisto di immobili e per lavori di ristrutturazione e trasformazione di edifici esistenti in forme residenziali alternative e sperimentali;

Ravvisata la necessita' di individuare criteri, procedure e modalita' per la concessione dei contributi previsti dall'art. 3, comma 113, della legge regionale n. 1/2005 nonche' di disciplinare, in una fase sperimentale, la realizzazione dei servizi residenziali e diurni alternativi alle strutture protette per l'accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, attraverso l'individuazione di specifici standard strutturali;

Visto l'art. 42 dello statuto di autonomia;

Vista la deliberazione della giunta regionale 3 dicembre 2008, n.

2637;

Decreta:

  1. E' emanato il 'Regolamento concernente criteri, procedure e modalita' per la concessione dei contributi previsti dall'art. 3, comma 113, della legge regionale n. 2 febbraio 2005, n. 1 (Legge finanziaria 2005) e successive modifiche, a favore dei Comuni e delle Aziende per i Servizi alla Persona per la realizzazione a titolo sperimentale, di servizi residenziali e diurni integrati con i servizi socio-assistenziali e sociosanitari territoriali, alternativi alle strutture protette, da destinare all'accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti' nel testo allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale.

  2. E' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarlo e farlo osservare come regolamento della Regione.

  3. Il presente decreto verra' pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione.

TONDO

ALLEGATO

Regolamento concernente criteri, procedure e modalita' per la concessione dei contributi previsti dall'art. 3, comma 113, della legge regionale 2 febbraio 2005, n. 1 (Legge finanziaria 2005) e successive modifiche, a favore dei Comuni e delle Aziende per i servizi alla persona per la realizzazione a titolo sperimentale, di servizi residenziali e diurni integrati con i servizi socioassistenziali e sociosanitari territoriali, alternativi alle strutture protette, da destinare all'accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti.

Art. 1.

Finalita' 1. Il presente Regolamento disciplina la concessione dei contributi annui costanti per la durata di anni dieci previsti dall'art. 3, comma 113, della legge regionale n. 2 febbraio 2005, n.

1 (Disposizioni per la formazione del bilancio pluriennale e annuale della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia - legge finanziaria 2005), per la realizzazione, a titolo sperimentale, di servizi residenziali e diurni integrati con i servizi socio-assistenziali e sociosanitari territoriali, alternativi alle strutture protette, da destinare all'accoglimento di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti nonche' definisce le caratteristiche dei servizi sperimentali e le modalita' di monitoraggio degli interventi finanziati.

  1. La sperimentazione persegue le seguenti finalita':

    1. ridurre e prevenire l'istituzionalizzazione della persona anziana attraverso nuove forme di domiciliarita';

    2. evitare l'isolamento sociale e l'esclusione delle persone anziane dipendenti, favorendo l'attivazione di risposte nuove (tecniche ed economiche);

    3. promuovere l'autonomia, l'autodeterminazione e la solidarieta' delle persone anziane in un luogo di vita che raggruppi il domicilio della persona anziana, integrato in un contesto collettivo;

    4. sostenere il contesto familiare o solidale delle persone anziane attraverso interventi di informazione ed educazione per favorire l'utilizzo al domicilio di tutti i presidi, gli ausili e le procedure che adattino l'ambiente domestico al grado di non autosufficienza raggiunto e supportino l'autonomia residua della persona anziana e le risorse assistenziali del nucleo familiare o solidale a cui essa appartiene;

    5. evitare lo sradicamento delle persone anziane dalla comunita' di appartenenza;

    6. favorire la realizzazione di contesti abitativi in grado di sostenere l'integrazione sociale delle persone anziane;

    7. promuovere la cultura dell'abitare possibile' nell'ambito dei processi di sviluppo locale sostenibile.

      Art. 2.

      Obiettivi 1. Con i contributi previsti si intendono raggiungere i seguenti obiettivi:

    8. realizzare soluzioni abitative e spazi per servizi diurni che:

  2. creino le condizioni per vivere l'eta' senile in continuita' con il tipo di vita condotto in precedenza;

  3. consentano di conservare le abitudini domestiche, le relazioni, i legami con il territorio e il contesto (quartiere, paese, citta') di appartenenza;

  4. permettano il senso di identificazione ed appartenenza, anche attraverso un linguaggio architettonico che sia espressione della cultura locale;

  5. consentano un utilizzo flessibile degli spazi in relazione all'evoluzione dei-bisogni del singolo e del contesto;

    1. sperimentare modelli gestionali ed organizzativi per le soluzioni abitative e/o per servizi diurni che:

  6. coinvolgano in modo integrato i servizi sociali dei Comuni, i servizi sanitari e sociosanitari;

  7. promuovano e valorizzino il ruolo dell'associazionismo familiare e del privato sociale del territorio;

  8. si integrino con le attivita' esercitate o attribuite dalle Aziende per i Servizi alla Persona, laddove presenti;

    1. garantire una risposta personalizzata ai-bisogni individuati, attraverso l'utilizzo flessibile delle risorse umane e professionali, comprese quelle fornite dal lavoro privato di cura;

    2. sviluppare le capacita' residue degli anziani, stimolandone gli interessi per renderli il piu' possibile attivi e partecipi alla vita sociale;

    3. facilitare la responsabilizzazione e la presa in carico integrata dei soggetti anziani non autosufficienti da parte dei servizi sociali dei Comuni e dei distretti sanitari;

    4. sostenere ed alleviare, anche per brevi periodi, le famiglie che assistono, a domicilio, il proprio...

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