Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Straniero e apolide - Espulsione amministrativa - Divieto di rientro nel territorio nazionale per un periodo minimo di cinque anni - Applicazione automatica della predetta sanzione anche agli extracomunitari entrati legittimamente in Italia e non informati dei diritti e doveri relativi ...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Franco BILE; Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO,

Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco

GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria

Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza nel giudizio di legittimita' costituzionale del combinato disposto dei commi 2, lettera b), e 14 dell'art. 13 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), promosso con ordinanza del 22 marzo 2007 dal giudice di pace di Udine sul ricorso proposto da C. V. contro il Prefetto di Udine, iscritta al n. 585 del registro ordinanze 2007 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 34, 1ª serie speciale, dell'anno 2007.

Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

Udito nella Camera di consiglio dell'11 giugno 2008 il Giudice relatore Maria Rita Saulle.

Ritenuto che il Giudice di pace di Udine, con ordinanza del 22 marzo 2007, ha sollevato questione di legittimita' costituzionale del combinato disposto dei commi 2, lettera b), e 14 dell'art. 13 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), in riferimento agli artt. 2, 3, 10 e 27 della Costituzione, "nella parte in cui prevede l'automatica irrogazione della sanzione del divieto di rientro nel territorio nazionale per un periodo minimo di 5 anni anche per gli extracomunitari entrati legittimamente e non informati dei diritti e doveri relativi all'ingresso e al soggiorno in Italia";

che, in punto di fatto, il rimettente riferisce che una cittadina bielorussa ha proposto ricorso avverso il decreto di espulsione emesso nei suoi confronti dal prefetto di Udine, in data 26 agosto 2006, ai sensi dell'art. 13, comma 2, lettera b), del d.lgs n. 286 del 1998, per essere "entrata in Italia con un visto turistico rilasciato dall'Ambasciata greca in Bielorussia della durata di 10 giorni", ed essersi ivi trattenuta "senza chiedere il permesso di soggiorno entro il termine di 8 giorni";

che, in particolare, nell'ordinanza di rimessione si precisa che, con il primo motivo del ricorso, la ricorrente si duole del fatto che, nonostante l'espressa previsione di cui all'art. 4, comma 2, del d.lgs n...

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