Ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato (merito) depositato in cancelleria il 17 aprile 2008 (del giudice per le indagini preliminari) Parlamento - Immunita' parlamentari - Procedimento penale a carico dell'on. Carlo Taormina per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti della dott.ssa Maria Del Savio Bonaudo e d...

Letti gli atti del procedimento penale a carico di Taormina Carlo nato a Roma il 16 dicembre 1940 ivi residente, viale Trastevere n. 209, difeso di fiducia dall'avv. Pierpaolo Dell'Anno, Foro Roma indagato per il delitto di cui agli artt. 81 cpv., 595, commi 1 e 3 c.p., 61 n. 10 c.p. e 13, legge 8 febbraio 1948, n. 47, perche', nel corso di due interviste pubblicate, una sul quotidiano "La Stampa" in data 20 luglio 2004 e l'altra sul periodico "Oggi" in data 11 agosto 2004 a commento della sentenza di condanna pronunciata dal G.u.p. del Tribunale di Aosta nei confronti di Anna Maria Franzoni, sua assistita, per l'omicidio del figlio Samuele Lorenzi, offendeva la reputazione della dott.ssa Del Savio Bonaudo Maria e della dott.ssa Cugge Stefania rispettivamente Procuratore capo, Sostituto Procuratore presso la Procura di Cogne e precisamente:

rispondendo al giornalista-intervistatore Marco Neirotti che constatava: "Avvocato, l'accusa ha portato degli elementi precisi", testualmente dichiarava "L'accusa, la procura e' fatta da marescialli di paese che hanno anche falsificato le prove"; ed ancora: allo stesso intervistatore che proseguiva rivolgendogli la domanda: "E' un attacco pesante. E' cosi' convinto? E' possibile conoscere un assassino e tacere come state facendo?" rispondeva "abbiamo lasciato molto ad intendere ma non si e' voluto capire. Chi non ha voluto non ha capito".... "Il problema sta nelle indagini, non in cio' che abbiamo detto noi";

rispondendo poi alla giornalista, inviata del settimanale "Oggi", Anna Cecchi che gli indirizzava la seguente domanda: "Avvocato perche' quel nome non l'avete fatto prima?" rispondeva: "Innanzitutto perche' ero certissimo della assoluzione di Annamaria Franzoni e questa avrebbe supportato ulteriormente la nostra denunzia. Poi perche' non ci fidiamo della Procura di Aosta che ha sempre indagato in una sola direzione"; al successivo rilievo della predetta intervistatrice che testualmente si riporta: " ... Ha accusato gente di Cogne, ha scatenato una vera caccia all'assassino" rispondeva: "certo che c'e' stata caccia all'assassino. Visto che la Procura non cercava il colpevole dovevamo pur farlo noi, senno' chi altro?"; ed ancora, quasi alla fine dell'intervista, di fronte all'affermazione: "Lo chiamano lo stile Taormina: accusare, spargere dubbi sulla capacita' ed imparzialita' dei giudici" riprendeva formulando il seguente giudizio: "Io sono un estimatore della magistratura seria... So che ci sono magistrati bravi, altri influenzati dalla politica, altri ancora, ed e' la cosa piu' preoccupante, incapaci. Ed e' il caso dei magistrati che hanno indagato sul caso Cogne", utilizzava frasi idonee ad offendere il decoro e l'onore delle suddette persone offese e a colpirne la dignita' professionale.

In Torino e Milano il 20 luglio e l'11 agosto 2004.

Parti offese: Del Savio Maria nata l'11 novembre 1946 Condove (TO), elettivamente domiciliata presso il difensore avv. Stefano Bonaudo, Torino, via A. Lamarmora n. 9; Cugge Stefania nata l'11 marzo 1967 San Remo (IM) elettivamente domiciliata presso il difensore avv. Luca Fiore, Ivrea, c.so Cavour n. 6.

Rilevato che Maria Del Savio e Stefania Cugge hanno proposto querela nei confronti di Carlo Taormina ritenendo diffamatorie le affermazioni sopra meglio riportate poiche' in esse si farebbe esplicito riferimento ad illecite condotte perpetrate dalla Procura della Repubblica di cui i querelanti risultano essere componenti; in particolare, le parti offese lamentano l'impiego di espressioni lesive della loro reputazione quali l'affermazione secondo cui presso la Procura della Repubblica di Aosta sarebbero arrivati a falsificare elementi in loro possesso e ad omettere atti di indagine cosi' ponendo in essere, in buona sostanza, una vera e propria attivita' persecutoria nei confronti dell'imputata Franzoni; inoltre, lamentano le parti offese la formulazione nei loro confronti di un giudizio di incapacita' quali magistrati che hanno indagato sul caso Cogne;

Rilevato che questo giudice, con ordinanza in data 12 gennaio 2007, ha sottoposto alla Camera dei deputati la questione dell'applicabilita' dell'art. 68, primo comma, della Costituzione, in relazione al procedimento penale di cui in epigrafe;

che la Camera dei deputati, nel corso della seduta del 2 agosto 2007, in accoglimento di conforme proposta della Giunta per le autorizzazioni, ha riconosciuto ai sensi dell'art. 68, primo comma della Costituzione, l'insindacabilita' delle opinioni espresse dall'on. Taormina raccolte negli articoli di stampa oggetto del presente procedimento in quanto espresse nell'esercizio della funzione parlamentare;

Considerato che la vicenda in esame attiene a molteplici dichiarazioni svolte con riferimento a un procedimento penale in cui l'on. Taormina rivestiva la funzione di avvocato difensore e in cui lo stesso attribuiva alla Procura della Repubblica di Aosta e ai relativi componenti la volonta' di non ricercare il vero colpevole della morte del piccolo Samuele Lorenzi bensi' di condannare l'imputata Annamaria Franzoni, giungendo a falsificare le prove e ad omettere atti di indagine, suggellando la predette accuse con un giudizio di incapacita' diretto ai magistrati inquirenti;

che, allo stato degli atti, non risulta provata la verita' oggettiva delle dichiarazioni oggetto di censura; cio' posto, a fronte del dato letterale delle espressioni formulate dal querelato...

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