Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Processo penale - Dibattimento - Contestazione di un reato concorrente gia' desumibile dagli atti di indagine - Possibilita' per l'imputato di chiedere il rito abbreviato - Omessa previsione - Denunciata ingiustificata disparita' di trattamento fra imputati nonche' violazione del dirit...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Franco BILE; Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO; ha pronunciato la seguente

Ordinanza nel giudizio di legittimita' costituzionale degli artt. 438, 516 e 517 del codice di procedura penale, promosso con ordinanza del 30 giugno 2005 dal Tribunale di Sala Consilina, nel procedimento penale a carico di Z. E., iscritta al n. 505 del registro ordinanze 2005 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 41, 1ª serie speciale, dell'anno 2005.

Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

Udito nella Camera di consiglio del 27 febbraio 2008 il giudice relatore Giovanni Maria Flick.

Ritenuto che, con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Sala Consilina ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 24 e 111 della Costituzione, questione di legittimita' costituzionale degli artt. 438, 516 e 517 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono la facolta', per l'imputato, di accedere al giudizio abbreviato allorche' il pubblico ministero contesti in dibattimento - "tardivamente", in quanto gia' emerso nella fase delle indagini preliminari - un reato concorrente con quello indicato nel decreto che dispone il giudizio;

che il rimettente - investito del processo penale nei confronti di una persona rinviata a giudizio per il reato di cui all'art. 323 del codice penale (abuso d'ufficio) - riferisce che, nel corso dell'istruttoria dibattimentale, il pubblico ministero ha contestato all'imputato anche il reato previsto dall'art. 479 cod. pen. (falso ideologico in atto pubblico);

che in relazione alla nuova contestazione - avvenuta non sulla base di elementi acquisiti in dibattimento, ma di circostanze gia' emerse nel corso delle indagini preliminari - l'imputato ha chiesto di essere ammesso al giudizio abbreviato;

che, alla stregua delle norme denunciate, detta richiesta dovrebbe essere dichiarata inammissibile, in quanto proposta ben oltre il termine di cui art. 438, comma 2, cod. proc. pen.: donde - ad avviso del rimettente - la rilevanza della questione;

che quanto, poi, alla non manifesta infondatezza, il giudice a quo osserva come - contestando in dibattimento un reato gia' desumibile dagli atti di indagine, quando il termine per l'accesso al rito...

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