Giudizio sull'ammissibilita' del ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Parlamento - Immunita' parlamentari - Procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata a carico di un senatore - Deliberazione di insindacabilita' del Senato della Repubblica - Conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal gi...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Franco BILE;

Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della delibera del Senato della Repubblica del 30 gennaio 2007 (doc. IV-ter, n. 1) relativa alla insindacabilita', ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione, delle opinioni espresse dal senatore Raffaele Iannuzzi nei confronti di Domenico Geraci, promosso con ricorso del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, depositato in cancelleria il 20 giugno 2007 ed iscritto al n. 8 del registro conflitti tra poteri dello Stato 2007, fase di ammissibilita'.

Udito nella Camera di consiglio del 24 ottobre 2007 il giudice relatore Paolo Maria Napolitano.

Ritenuto che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ha promosso, con atto del 12 giugno 2007, depositato presso la Cancelleria della Corte il 20 giugno 2007, conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato nei confronti del Senato della Repubblica in relazione alla deliberazione del 30 gennaio 2007 (doc. IV-ter, n. 1), con la quale e' stato affermato che le dichiarazioni per le quali e' in corso un procedimento penale a carico del senatore Raffaele Iannuzzi per il reato di diffamazione a mezzo stampa costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni e sono pertanto insindacabili ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione;

che - come premette il giudice ricorrente - il giudizio pendente davanti a lui vede imputato il senatore Iannuzzi per il reato di diffamazione a mezzo stampa ai danni del defunto sindacalista Domenico Geraci, dirigente provinciale dell'associazione sindacale UIL;

che, prosegue il ricorrente, i signori Giuseppe Geraci e Vincenza Scimeca, rispettivamente figlio e moglie di Domenico Geraci, hanno proposto querela nei confronti del sen. Iannuzzi, in relazione alle opinioni da questo ultimo espresse nell'articolo intitolato "Il codice segreto dell'ultimo pentito", pubblicato sulla rivista "Panorama" del 10 ottobre 2002;

che, rileva ancora il giudice a quo, i querelanti lamentano che il loro congiunto (ucciso nell'ottobre 1998) sia stato definito, in un inciso del citato articolo (nel quale si elencano i delitti di cui si era fatto carico il collaboratore di giustizia Antonino Giuffre), "... il boss di Caccamo del '98, un sindacalista molto discusso, che avrebbe fatto da tramite tra la mafia ed ambienti della sinistra (si disse perfino che Geraci era su quello stesso aereo in cui viaggiavano da Palermo a Roma Violante e Giovanni Brusca)";

che tali affermazioni, secondo i querelanti, costituirebbero "una gravissima offesa alla memoria del defunto, offendendone la personalita' morale, delineandone una collocazione criminale";

che il sen. Raffaele Iannuzzi - prosegue il g.u.p. - in data 27 ottobre 2004, ha sottoposto al Senato della Repubblica la questione dell'applicabilita' dell'art. 68...

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