Giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato - Conflitto sull'insindacabilita' delle dichiarazioni rese extra moenia da un deputato ad una agenzia di stampa - Intervento nel processo costituzionale di soggetti diversi da quelli legittimati a promuovere il conflitto - Incidenza de...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Franco BILE; Giudici: Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;

ha pronunciato la seguente

Sentenza nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della deliberazione della Camera dei deputati del 30 luglio 2003 relativa alla insindacabilita', ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione, delle opinioni espresse dal deputato Carlo Taormina in occasione delle dichiarazioni rese all'agenzia di stampa ADN Kronos in data 20 marzo 2002, promosso con ricorso del Tribunale di Roma, notificato il 21 febbraio 2006, depositato in cancelleria il 2 marzo 2006 ed iscritto al n. 28 del registro conflitti tra poteri dello Stato 2005, fase di merito;

Visti l'atto di costituzione della Camera dei deputati, nonche' l'atto di intervento della CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro e di Sergio Cofferati;

Udito nell'udienza pubblica del 9 ottobre 2007 il giudice relatore Alfio Finocchiaro;

Uditi gli avvocati Massimo Luciani per la Camera dei deputati e Franco Coccia per la CGIL, Confederazione Generale Italiana del Lavoro e per Sergio Cofferati.

Ritenuto in fatto

  1. - Con ricorso del 16 giugno 2005, il Tribunale di Roma, in composizione monocratica - nel corso di un procedimento civile promosso dalla CGIL e da Sergio Cofferati nei confronti del deputato Carlo Taormina, al fine di ottenerne la condanna, previo accertamento del reato di diffamazione, al risarcimento dei danni derivanti dalla divulgazione di dichiarazioni da lui rese all'agenzia di stampa ADN Kronos il 20 marzo 2002 e da questa diffuse con il titolo "Biagi: Taormina, responsabilita' oggettiva di Cofferati: Assassini si propongono come braccio armato di leader CGIL", aventi ad oggetto l'omicidio del prof. Marco Biagi ad opera delle Brigate Rosse in Bologna - ha sollevato conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato nei confronti della Camera dei deputati in relazione alla delibera adottata dall'Assemblea, su conforme proposta della Giunta per le autorizzazioni, nella seduta del 30 luglio 2003 (Doc. IV-quater, n. 51), con la quale si e' dichiarato che i fatti per i quali e' in corso il predetto procedimento riguardano opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari e sono, in quanto tali, insindacabili, ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione.

    Il Tribunale ricorrente fa presente che gli attori addebitavano al deputato in questione le seguenti affermazioni: di avere essi attori "creato le condizioni perche' i terroristi si mettessero a disposizione"; di essere il Cofferati ed i comunisti contro il cambiamento ed il Biagi "essere stato assassinato contro il cambiamento"; di essersi proposti, gli assassini di Biagi, "come braccio armato di Cofferati e dei comunisti"; espressioni aventi la chiara finalita' di suggerire ai lettori una responsabilita' oggettiva in capo al Cofferati in ordine all'omicidio del prof. Biagi, nonche' di individuare nell'azione del sindacato e del Cofferati le condizioni dell'azione dei terroristi.

    Il ricorrente fa presente che, nella relazione della Giunta per le autorizzazioni a procedere, a sostegno del giudizio di insindacabilita', si afferma che le dichiarazioni rese dal parlamentare, pur al di fuori delle sedi parlamentari, nell'ambito di un piu' ampio contesto facente riferimento a questioni sindacali, alla riforma dell'art. 18 dello statuto dei lavoratori, al ruolo del prof. Biagi nell'azione di cambiamento che si voleva attuare da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, erano strettamente connesse all'ampio dibattito politico sviluppatosi nei giorni seguenti l'omicidio del prof. Biagi, mentre, contemporaneamente, si era svolta anche una discussione in sede parlamentare, nel corso della quale molti esponenti dei partiti di maggioranza avevano argomentato sul nesso esistente tra il grave delitto ed il dibattito politico sulla riforma del mercato del lavoro; ancora, che il deputato Taormina aveva inviato una lettera aperta, di chiarimento, al Cofferati, nella quale precisava che l'espressione piu' grave relativa alla responsabilita' oggettiva del Cofferati nell'omicidio Biagi era stata "disconosciuta come propria, giacche', ove realmente pronunciata, sarebbe stata finalizzata ad...

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