Ordinanza emessa il 16 maggio 2006 (pervenuta alla Corte costituzionale il 9 febbraio 2007) dalla Corte di appello di Cagliari - Sezione distaccata di Sassari, nel procedimento penale a carico di Cosseddu Salvatore Processo penale - Appello - Modifiche normative - Previsione di limiti al potere d'appello del pubblico ministero contro le sentenze...

LA CORTE DI APPELLO

Ha emesso la seguente ordinanza nel giudizio in grado d'appello, su impugnazione del pubblico ministero c/o il Tribunale di Tempio Pausania, a carico di Cosseddu Salvatore, nato a Sassari il 10 ottobre 1936 res. Olbia, via Del Cisto, n. 24; assolto perche' il fatto non costituisce reato con sentenza n. 758 del 10 dicembre 2003 del Tribunale di Tempio P. Sezione Distaccata di Olbia; imputato dal reato di cui all'art. 589, primo e secondo comma c.p. perche', messosi alla guida dell'autovettura "Jeep Cherokee" targata AA594JF con a bordo Deiana Giovanni Maria, percorrendo la S.S. 199 verso Sassari, giunto in prossimita' del viadotto ubicato al Km 45 circa, per colpa, consistita nel non moderare la velocita' nonostante sul viadotto l'asfalto fosse ghiacciato, perdeva il controllo dell'autovettura, sbandava sulla propria sinistra invadendo l'opposta corsia di marcia, quindi urtava vari veicoli e il guardrail, in modo tale che il passeggero Deiana Giovanni Maria, in conseguenza dei ripetuti urti, riportava una contusione rachide cervico-dorsale con lussazione C6 su C7, trauma cranico, ferite lacero contuse al viso e decedeva a causa di scompenso cardiaco acuto trombo embolia massiva dell'arteria polmonare. Con l'aggravante di avere commesso il fatto in violazione dell'art. 114, primo comma c. d. s. per non avere tempestivamente moderato la velocita' di marcia nonostante l'asfalto ghiacciato.

Comm. in Olbia l'8 dicembre 1998 (incidente stradale del 22 novembre 1998).

Sentito nella odierna udienza il procuratore generale che ha insistito sulla questione di legittimita' costituzionale in relazione agli artt. 1, 2 e 10 legge 20 febbraio 2006, n. 64, ritenuti in contrasto con gli artt. 3, 27, 111 e 112 della Costituzione sollevata con la memoria depositata in atti in vista dell'udienza del 31 marzo 2006;

Sentito il difensore del Cosseddu che, anche a mezzo di memoria depositata nell'imminenza dell'udienza odierna sostiene la manifesta infondatezza della questione sollevata con le osservazioni di cui si dara' conto;

O s s e r v a

Il p.g. ha rilevato che, a seguito della entrata in vigore della legge 20 febbraio 2006, n. 46, applicabile, a norma dell'art. 10 di essa, anche ai procedimenti in corso, il gravame del Procuratore della Repubblica dovrebbe essere, con ordinanza inoppugnabile giusta l'art. 10.2 della legge citata, dichiarato inammissibile avendo l'art. 1 della medesima legge reso inappellabili le sentenze di proscioglimento, salvo che per i casi previsti dal secondo comma dell'art. 593 c.p.p. come novellato dalla medesima legge, e che tuttavia, essendo ravvisabile contrasto fra gli articoli 1, 2 e 10 della legge n. 46/2006 e gli artt. 3 e 111 della Costituzione, la Corte dovrebbe rimettere gli atti alla Corte costituzionale.

I profili di incostituzionalita' proposti dal procuratore generale sono non manifestamente infondati: l'art. 111 della Costituzione garantisce il principio della parita' delle parti nel processo, e questo principio, nella, previsione costituzionale, non soffre di eccezioni di sorta (come invece puo' avvenire per altri principi, come quello della formazione della prova in contraddittorio pure stabilito dal medesimo articolo 111). L'esclusione della possibilita' che il pubblico ministero possa gravarsi contro le sentenze di proscioglimento con lo stesso mezzo riconosciuto all'imputato avverso le sentenze di condanna comporta l'introduzione nel sistema delle impugnazioni di una evidente irragionevole disparita' di trattamento che contrasta con il richiamato principio della parita' delle parti nello svolgimento del processo.

Giustamente ha poi osservato il p.g. che questo enunciato non confligge con le ripetute pronunce negative rese dalla Corte costituzionale chiamata ad esprimersi sulle...

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