Giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato - Ricorso del Tribunale di Brescia nei confronti della Camera dei deputati - Eccezione di inammissibilita' per omessa indicazione del petitum - Inesistenza di norme che prescrivano l'adozione di forme obbligate per la propo...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Franco BILE;

Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Romano VACCARELLA, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;

ha pronunciato la seguente

Sentenza nel giudizio per conflitto di attribuzione sorto a seguito della deliberazione della Camera dei deputati del 4 febbraio 2004, relativa alla insindacabilita', ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione delle opinioni espresse dall'on. Vittorio Sgarbi nei confronti della dott.ssa Ilda Bocassini, promosso con ricorso del Tribunale di Brescia notificato il 18 gennaio 2005, depositato in cancelleria il 7 febbraio 2005 e iscritto al n. 8 del registro conflitti del 2005;

Visto l'atto di costituzione della Camera dei deputati;

Udito nell'udienza pubblica del 21 novembre 2006 il giudice relatore Gaetano Silvestri;

Udito l'avvocato Salvatore Alberto Romano per la Camera dei deputati.

Ritenuto in fatto

  1. - Nel corso di un procedimento penale nei confronti del deputato Vittorio Sgarbi - imputato del reato di diffamazione aggravata in danno della dott.ssa Ilda Boccassini - il Tribunale di Brescia, seconda sezione penale, con ricorso depositato il 20 aprile 2004, ha promosso conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti della Camera dei deputati, in relazione alla deliberazione, assunta dall'Assemblea in data 4 febbraio 2004 (documento IV-quater, n. 88), con la quale e' stato dichiarato che i fatti oggetto del processo concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione.

    Il Tribunale ricorrente espone che si procede nei confronti del deputato Sgarbi per avere questi, nel corso della trasmissione televisiva "Sgarbi quotidiani" del 1° aprile 1999, offeso la reputazione della dott.ssa Boccassini. Riferendosi ad una vicenda giudiziaria nota come "caso Sharifa", nel corso della quale una donna somala, giunta in Italia con dei minori, era stata indagata sul presupposto che gli stessi fossero destinati allo sfruttamento, l'imputato aveva affermato: "se il mio assistente di studio vede Sharifa con un bambino crede che siano mamma e figlio, la Boccassini invece ha pensato che Sharifa fosse una mercante di minori. Il sospetto prima di tutto. Non so se avete capito: e' un problema di alterazione dello sguardo. Si', i magistrati hanno una percezione diversa della realta".

    In data 4 febbraio 2004 la Camera dei deputati, in accoglimento della proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere, ha deliberato che i fatti per i quali e' in corso il procedimento penale concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni e ne ha, pertanto, dichiarato l'insindacabilita'.

    L'autorita' ricorrente, richiamando la giurisprudenza costituzionale in materia di nesso funzionale tra le opinioni espresse e l'esercizio dell'attivita' parlamentare (ex plurimis, sentenze n. 521, n. 508, n. 448 e n. 435 del 2002, n. 10 del 2000), nega che l'episodio oggetto di giudizio possa essere inquadrato nell'ambito del dibattito politico sul corretto esercizio dell'attivita' giudiziaria. In particolare, la ricorrente reputa insufficienti a fondare l'affermata insindacabilita' sia la "mera inerenza" delle opinioni espresse dall'on. Sgarbi a temi giudiziari, sia le circostanze, affermate dal relatore della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei deputati, secondo le quali "il dibattito sulla giustizia e sugli esiti effettivi dei procedimenti giudiziari era al tempo sempre attuale" e su quei temi il deputato Sgarbi aveva presentato "interrogazioni ed interpellanze", intervenendo per sollecitare la modifica di norme vigenti in materia di ordinamento giudiziario e di processo penale.

    In proposito, il Tribunale di Brescia osserva come, pur rispondendo al vero che sulla vicenda riguardante il caso giudiziario "Sharifa", all'epoca delle dichiarazioni in esame, gia' fossero intervenute interpellanze parlamentari aventi ad oggetto doglianze circa il comportamento assunto dalla dott.ssa Boccassini nell'espletamento...

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