Giudizio su conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato - Ricorso del Tribunale di Perugia nei confronti della Camera dei deputati - Eccepita inammissibilita' del ricorso per mancanza di uno specifico petitum - Negazione della sussistenza dei presupposti di cui all'art. 68, primo comma, Cost...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Franco BILE;

Giudici: Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Romano VACCARELLA, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO;

ha pronunciato la seguente

Sentenza nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della delibera della Camera dei deputati del 26 settembre 2000, relativa alla insindacabilita' delle opinioni espresse dall'onorevole Tiziana Maiolo nei confronti del dott. Mario Almerighi, promosso dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Perugia, con ricorso notificato il 6 agosto 2003, depositato in cancelleria il 13 agosto 2003 ed iscritto al n. 30 del registro conflitti 2003;

Visto l'atto di costituzione della Camera dei deputati;

Udito nell'udienza pubblica del 20 giugno 2006 il giudice relatore Francesco Amirante;

Udito l'avvocato Massimo Luciani per la Camera dei deputati.

Ritenuto in fatto

  1. - Con provvedimento del 16 ottobre 2000 (pervenuto a questa Corte il 14 dicembre 2002) il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Perugia ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti della Camera dei deputati in relazione alla delibera assunta dall'Assemblea in data 26 settembre 2000 (doc. IV-quater, n. 148), in conformita' alla proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere, con la quale si e' stabilito che i fatti per i quali e' in corso procedimento penale per il reato di calunnia a carico della deputata Tiziana Maiolo concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'art. 68 della Costituzione.

    Premette in punto di fatto il ricorrente che l'onorevole Maiolo aveva presentato in data 5 novembre 1998 un esposto alla Procura della Repubblica di Perugia, chiedendo di verificare se nelle dichiarazioni rese in data 19 ottobre 1998 al quotidiano "Il Corriere della sera" dal dott. Mario Almerighi, all'epoca Presidente dell'Associazione nazionale magistrati, fossero ravvisabili gli estremi del delitto di cui all'art. 414 del codice penale. Nell'esposto si faceva presente che il dott. Almerighi, in occasione della formazione di un nuovo Governo, aveva rilasciato la seguente dichiarazione: "Siamo pronti a porgere alla politica un ramoscello d'ulivo, ma tutto dipendera' dalla scelta del Ministro della Giustizia da parte del futuro Governo ... o confermano Flick appoggiandolo politicamente perche' possa varare le riforme che sono in cantiere, oppure dovrebbero metterci qualcuno che sia disponibile al dialogo ... ma se invece ci mettono qualche infiltrato del Polo nel Partito popolare ... tutto lo staff del Ministero e' pronto a dimettersi. E cosi' entriamo in un tunnel". L'onorevole Maiolo aveva ritenuto di ravvisare in simili dichiarazioni gli estremi dei delitti di cui agli artt. 414 e 287 cod. pen., trattandosi di indicazioni di politica giudiziaria che andavano ad interferire col potere di nomina dei ministri che la Costituzione riconosce al Presidente del Consiglio.

    A seguito dell'esposto, il dott. Almerighi smentiva le dichiarazioni di cui sopra, provvedendo in data 28 gennaio 1999 a denunciare per calunnia l'onorevole Maiolo.

    Instauratosi procedimento penale nei confronti di quest'ultima, la Camera dei deputati assumeva la deliberazione di insindacabilita' oggetto del presente conflitto.

    Cio' posto, il Giudice di Perugia rileva che, a fronte della delibera di insindacabilita' assunta dalla Camera di appartenenza, non esiste altro strumento che il conflitto di attribuzione davanti a questa Corte, trattandosi di un atto che lede la sfera di attribuzioni che la Costituzione riserva al potere giudiziario. Richiamando la giurisprudenza costituzionale in materia - ed in particolare le sentenze n. 10, n. 11, n. 56 e n. 58 del 2000, oltre alle sentenze n. 329 del 1999, n. 289 del 1998, n. 375 del 1997 e n. 129 del 1996 - il ricorrente osserva che la prerogativa di cui all'art. 68 Cost. presuppone che venga individuato un nesso funzionale tra le opinioni espresse e l'esercizio delle attivita' parlamentari, e che tale nesso richiede una sostanziale identita' di contenuti fra le dichiarazioni rese all'esterno e quelle risultanti dagli atti parlamentari.

    Nel caso specifico, invece, l'esposto inoltrato dall'on. Maiolo alla Procura della Repubblica era finalizzato esclusivamente a far promuovere l'azione penale nei confronti del dott. Almerighi, senza che vi fosse alcun collegamento con l'attivita' parlamentare della denunciante. Il Giudice ricorrente osserva che non risulta, dall'esame degli atti, che il contenuto dell'esposto nei confronti del dott. Almerighi sia stato in qualche modo oggetto di attivita' parlamentare, trattandosi piuttosto di una manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.) riconducibile ad un contesto genericamente politico. D'altra parte, la denuncia...

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