Ordinanza del 22 giugno 2005 (pervenuta alla Corte costituzionale il 6 giugno 2006) emessa dal giudice di pace di Roma sul procedimento di convalida relativo a Lin Xinen Straniero - Espulsione - Nomina di un difensore d'ufficio iscritto nelle liste speciali al momento dell'emissione del decreto prefettizio di espulsione - Mancata previsione - Vi...

IL GIUDICE DI PACE

Ha emesso la seguente ordinanza nel procedimento di convalida n. 1621/05 R.G., parte sig. Lin Xinen.

Il dott. Maurizio Giovanforte, addetto all'Ufficio stranieri del Giudice di pace di Roma, rilevata la non manifesta infondatezza della questione di legittimita' costituzionale dell'art. 13, comma 7, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, cosi' come modificato dalla legge 12 novembre 2004, n. 27l, per contrasto con gli artt. 3, 13 e 24, secondo comma, della Costituzione della Repubblica italiana, nella parte in cui non contempla che al momento dell'emissione del decreto prefettizio di espulsione sia prevista la nomina di un difensore di ufficio iscritto ne1le liste speciali.

Solleva censura sotto il profilo della legittimita' costituzionale dell'art. 13, comma 7, decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni, per i seguenti motivi.

L'art. 13, comma 7, della "Bossi Fini" si pone in contrasto con principi cardine del nostro ordinamento ed in particolare con le previsioni dettate dagli artt. 3, 13 e 24, secondo comma, Cost.

L'argomento sottoposto all'attenzione di codesta illustrissima Corte si pone su un piano di tutela sostanziale dei diritti degli stranieri extracomunitari.

Viene in considerazione il principio affermato dalla giurisprudenza costituzionale secondo cui il controllo di legittimita' delle norme che incidono su valori, come la liberta' personale, che la Costituzione garantisce come diritti inviolabili dell'Uomo, sia esso cittadino o straniero, deve avvenire in modo da garantire che il sacrificio sia giustificato dall'effettiva realizzazione di altri valori costituzionali, o non vada incontro a ostacoli insormontabili costituiti dalla protezione di altri valori costituzionali (sent. Corte cost. n. 58 del 1995).

Le censure mosse riguardano, infatti, le garanzie che circondano l'adozione del provvedimento di espulsione, le quali possono produrre conseguenze rilevanti su diritti fondamentali dei cittadini stranieri.

L'art. 13 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), cosi' come modificato dal decreto-legge 14 settembre 2004, n. 241, convertito in legge 12 novembre 2004, n. 271, stabilisce, al comma 2, lett. b), che l'espulsione dello straniero e' disposta dal Prefetto qualora la persona si sia trattenuta "nel territorio dello Stato senza aver chiesto il permesso di soggiorno nel...

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