Giudizio su conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Parlamento - Immunita' parlamentari - Procedimento penale a carico di un parlamentare per il reato di diffamazione a mezzo stampa - Deliberazione di insindacabilita' delle opinioni espresse resa dalla Camera dei deputati - Ricorso per conflitto tra poteri dello Stato promosso dal Trib...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Annibale MARINI;

Giudici: Franco BILE, Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Romano VACCARELLA, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della deliberazione della Camera dei deputati del 10 novembre 1999, promosso con ricorso dal Tribunale di Roma, nona sezione penale, notificato il 18 febbraio 2003, depositato in cancelleria il 24 febbraio 2003 ed iscritto al n. 4 del registro conflitti 2003.

Visto l'atto di costituzione della Camera dei deputati;

Udito nell'udienza pubblica del 16 maggio 2006 il giudice relatore Ugo De Siervo;

Udito l'avvocato Alberto Romano per la Camera dei deputati.

Ritenuto che, nel corso di un procedimento penale per diffamazione aggravata a mezzo stampa a carico del deputato Vittorio Sgarbi, il Tribunale di Roma, nona sezione penale, con ordinanza del 10 dicembre 2001, pervenuta a questa Corte il 25 febbraio 2002, ha sollevato conflitto di attribuzione in relazione alla delibera del 10 novembre 1999, con la quale la Camera dei deputati, accogliendo la proposta della Giunta per le autorizzazioni a procedere, ha dichiarato l'insindacabilita' delle dichiarazioni rilasciate dal deputato Sgarbi, sulle quali si fonda la imputazione posta all'origine di tale procedimento penale;

che con tali dichiarazioni, comparse su numerosi quotidiani nazionali, il deputato Sgarbi ha illustrato la denuncia da lui sporta per falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e violazione di domicilio contro l'allora Procuratore della Repubblica di Napoli, Agostino Cordova, in ragione di un accesso eseguito dall'ufficiale giudiziario su istanza di quest'ultimo, al fine di eseguire un pignoramento presso il domicilio romano del deputato Sgarbi;

che tale deputato, infatti, era stato condannato dal Pretore di Palmi a risarcire un danno da lui cagionato al magistrato Cordova, sicche' l'accesso era stato disposto in esecuzione di tale capo della sentenza, confermata in grado di appello, ed oggetto del ricorso per cassazione;

che il Tribunale, richiamata la giurisprudenza di questa Corte in relazione alla prerogativa dell'insindacabilita' del parlamentare, osserva che "le critiche rivolte all'iniziativa del Procuratore della Repubblica di...

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