Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Straniero - Reato di ingiustificato trattenimento dello straniero nel territorio dello Stato - Giudizio direttissimo pur in mancanza di convalida dell'arresto dell'imputato, resa impossibile a seguito di dichiarazione di incostituzionalita' della relativa norma - Denunciata sussistenza ...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Annibale MARINI;

Giudici: Franco BILE, Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Romano VACCARELLA, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza

nel giudizio di legittimita' costituzionale dell'art. 14, comma 5-quinquies, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), come modificato dall'art. 1, comma 6, del decreto-legge 14 settembre 2004, n. 241 (Disposizioni urgenti in tema di immigrazione), promosso con ordinanza del 28 settembre 2004 dal Tribunale di Firenze, nel procedimento penale a carico di A.D., iscritta al n. 83 del registro ordinanze 2005 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 9, 1ª serie speciale, dell'anno 2005.

Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

Udito nella Camera di consiglio del 5 aprile 2006 il giudice relatore Giovanni Maria Flick;

Ritenuto che con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di Firenze ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 10, 24 e 111 della Costituzione, questione di legittimita' costituzionale dell'art. 14, comma 5-quinquies, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), come modificato dal decreto-legge 14 settembre 2004, n. 241 (Disposizioni urgenti in tema di immigrazione), nella parte in cui prevede il giudizio direttissimo per il reato di cui all'art. 14, comma 5-ter, del medesimo decreto legislativo;

che il giudice a quo premette, in punto di fatto, di essere investito della richiesta di giudizio direttissimo proposta dal pubblico ministero nei confronti di persona imputata del reato di cui all'art. 14, comma 5-quater, del d.lgs. n. 286 del 1998;

che, ad avviso del rimettente, il fatto contestato all'imputato - consistente nell'essersi trattenuto nel territorio dello Stato a fronte di un secondo "ordine di espulsione" (rectius: di allontanamento dal predetto territorio), emesso dal Questore di Milano ai sensi del comma 5-bis del citato art. 14, a seguito dell'inottemperanza ad un precedente omologo ordine - dovrebbe essere in realta' ricondotto nell'ambito della previsione punitiva di cui al comma 5-ter del medesimo art. 14;

che per configurare l'ipotesi criminosa di cui al comma 5-quater non sarebbe sufficiente, infatti, un duplice provvedimento di espulsione, ma occorrerebbe, da un lato, che l'ordine violato dallo straniero sia stato emesso ai sensi del comma 5-ter dell'art. 14 (e non, come nella specie, del comma 5-bis); dall'altro lato, e comunque, che si sia al cospetto di una espulsione effettiva - e non meramente "ordinata" - seguita dal rientro dello straniero nel territorio nazionale;

che in forza del d.l. n. 241 del 2004, in relazione al reato effettivamente ravvisabile si...

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