Ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato (merito) depositato in cancelleria il 28 febbraio 2006 (del Tribunale di Roma) Parlamento - Immunita' parlamentari - Deliberazione dal Senato della Repubblica in data 30 giugno 2004, con la quale si dichiara che i fatti per cui si procede penalmente nei confronti del sen. Roberto Caste...

Il giudice per le indagini preliminari, letti gli atti del procedimento penale n. 020440/04 R.G. notizie di reato (n. 9155/05 GIP) contro: Castelli Roberto, nato in Lecco il 12 luglio 1946; parte offesa: Oliviero Diliberto, nato in Cagliari il 13 ottobre 1956, difeso dall'avv. Silvio Crapolicchio, con studio in Roma via dei Due Macelli, 60;

O s s e r v a

Con querela del 27 aprile 2004, l'onorevole Oliviero Diliberto esponeva che nel corso della trasmissione televisiva "Telecamere" registrata in data 18 marzo 2004 ed andata in onda il successivo giorno 21, il senatore Roberto Castelli aveva effettuato dichiarazioni diffamatorie nei suoi confronti.

In particolare l'onorevole Diliberto lamentava che, alla richiesta rivoltagli dal querelante di chiarire i motivi della sua presenza ad una manifestazione di giovani padani svoltasi davanti al Parlamento (manifestazione nel corso della quale erano state pronunciate le parole "chi non salta italiano e") il senatore Castelli aveva replicato affermando che "piuttosto che mandare in giro a sprangare come fai tu preferisco saltare".

Inoltre l'onorevole Diliberto lamentava che, nel prosieguo della trasmissione il senatore Castelli gli aveva, nella sostanza, addebitato di essere il mandante di azioni delittuose in quanto aveva sostenuto "fascisti, borghesi, ancora pochi mesi, te lo ricordi? Poi hanno sparato ed i tuoi amici sono in Francia".

Infine, sempre il senatore Castelli, sosteneva l'onorevole Diliberto, lo aveva accusato di aver operato illegalmente per favorire il rientro in Italia di terroristi, allorche' aveva svolto l'incarico di Ministro della giustizia nel primo Governo D'Alema, affermando "credo sia molto piu' grave andare a ricevere con gli onori le terroriste che voi avete fatto liberare con l'inganno".

Il tribunale per i Ministri, investito dal p.m. in considerazione della carica ricoperta dal senatore Castelli nel Governo, con ordinanza del 13 dicembre 2004 dichiarava la propria incompetenza e disponeva la restituzione degli atti ritenendo si trattasse di reati comuni.

La Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari, nella seduta del 18 maggio 2005, rilevato che gli addebiti rivolti al senatore Castelli in sede penale sono gli stessi contestatigli in sede civile ed in ordine ai quali la Giunta stessa, e successivamente l'assemblea, aveva pronunciato declaratoria di insindacabilita', riteneva che al procedimento penale de quo dovesse intendersi applicabile la deliberazione gia' assunta da Senato il 30 giugno 2004, ai sensi dell'art. 3, comma 8, della legge n. 140/2003.

La proposta della Giunta del 15 giugno 2004 era, tra l'altro, cosi' motivata: "Giova ricordare che la contrapposizione della propria figura e della propria condotta politico-amministrativa di Ministro della giustizia con quella dei suoi predecessori della scorsa legislatura e' la cifra della pubblica presentazione che il senatore Castelli fa del suo operato quale Ministro della giustizia, sin dall'assunzione della carica ......". Il gruppo politico parlamentare cui appartiene il senatore Castelli, poi, ripetutamente appunto' la sua attenzione sulle vicende connesse alla gestione del "caso Baraldini" da parte del secondo Governo della scorsa legislatura, in cui il deputato Diliberto rivestiva la carica di Guardasigilli "......". Anche il contesto della polemica in questione assume rilevanza ai fini dell'esame della Giunta. Il Ministro Castelli rappresenta...

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