Giudizio sull'ammissibilita' del ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Parlamento - Immunita' parlamentare - Procedimento penale a carico di un senatore per il delitto di calunnia - Deliberazione di insindacabilita' delle opinioni espresse, resa dalla Camera di appartenenza - Ricorso del Giudice per l'udienza preliminare ...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Annibale MARINI;

Giudici: Franco BILE, Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Romano VACCARELLA, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza

nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della deliberazione del Senato della Repubblica del 28 maggio 2003, relativa all'insindacabilita' delle affermazioni contenute nelle denunce presentate dall'ex senatore Rocco Loreto, rispettivamente in data 6 aprile 2000, 31 maggio 2000 e 2 giugno 2000, alla Procura della Repubblica di Taranto nei confronti del dott. Matteo Di Giorgio promosso con ricorso del Gup del Tribunale di Potenza nei confronti del Senato della Repubblica depositato in cancelleria il 4 novembre 2005 ed iscritto al n. 39 del registro conflitti tra poteri dello Stato 2005, fase di ammissibilita'.

Udito nella Camera di consiglio dell'8 marzo 2006 il giudice relatore Gaetano Silvestri.

Ritenuto che, con ricorso depositato il 4 novembre 2005, il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Potenza ha promosso conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti del Senato della Repubblica, in relazione alla delibera adottata nella seduta del 28 maggio 2003, che ha dichiarato che i fatti per i quali l'allora senatore Rocco Loreto e' sottoposto a procedimento penale, relativamente al delitto di calunnia, concernono opinioni da lui espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari e sono, quindi, insindacabili ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione;

che il Giudice per l'udienza preliminare di Potenza premette di procedere, per il reato di calunnia, in relazione al contenuto delle denunce presentate da Rocco Loreto alla Procura della Repubblica di Taranto, in data 6 aprile 2000, 31 maggio 2000 e 2 giugno 2000, con le quali il predetto aveva incolpato Matteo Di Giorgio, sostituto procuratore presso la medesima Procura, di fatti costituenti i reati di cui agli artt. 323 e 326 cod. pen.;

che il ricorrente richiama il capo d'imputazione formulato dal pubblico ministero procedente, dal quale emerge che nelle denunce sopra indicate Rocco Loreto aveva accusato Matteo Di Giorgio di aver utilizzato le indagini di cui era titolare «per orientare il voto del 16 aprile»; di aver partecipato ad un incontro...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT