N. 201 ORDINANZA 22 giugno 2011 - 6 luglio 2011

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori:

Presidente: Paolo MADDALENA.

Giudici: Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO,

Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI.

ha pronunciato la seguente

Ordinanza

nel giudizio di legittimita' costituzionale dell'art. 219-bis, comma 2, del codice della strada (decreto legislativo 30 aprile 1992, n.

285), introdotto dall'art. 3, comma 48, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), promosso dal Giudice di pace di Verona nel procedimento vertente tra Capri Roberta e il Comune di Verona con ordinanza del 15 giugno 2010, iscritta al n. 321 del registro ordinanze 2010 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 43, prima serie speciale, dell'anno 2010.

Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

Udito nella camera di consiglio del 20 aprile 2011 il Giudice relatore Alfio Finocchiaro.

Ritenuto che, con ordinanza del 15 giugno 2010, il Giudice di pace di Verona ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, 24 e 97 della Costituzione, questione di legittimita' costituzionale dell'art. 219-bis, comma 2, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) - introdotto dall'art. 3, comma 48, della legge 15 luglio 2009, n. 94 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica) - nella parte in cui prevede 'l'applicazione delle sanzioni amministrative accessorie del ritiro, sospensione o revoca della patente di guida per chi commette violazioni' del codice della strada 'conducendo un veicolo per cui la patente non e' richiesta' e nella parte in cui stabilisce 'che trovano altresi' applicazione le disposizioni di cui all'art. 126-bis [del codice della strada], in materia di patente a punti';

che, in punto di fatto, il rimettente riferisce che l'incidente di costituzionalita' e' sorto nel giudizio avverso un verbale con cui, in data 2 febbraio 2010, un agente della polizia municipale di Verona aveva contestato alla ricorrente, conducente di un velocipede, la violazione dell'art. 145 del codice della strada, ed era stata irrogata la sanzione pecuniaria di € 150,00, nonche' la decurtazione di cinque punti della patente;

che, in punto di diritto, il giudice a quo, precisato che 'la decurtazione dei punti della patente e' una sanzione che colpisce la persona', ritiene che la disposizione impugnata...

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