Ordinanza nº 248 da Constitutional Court (Italy), 24 Ottobre 2013
Relatore | Mario Rosario Morelli |
Data di Resoluzione | 24 Ottobre 2013 |
Emittente | Constitutional Court (Italy) |
ORDINANZA N. 248
ANNO 2013
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
- Gaetano SILVESTRI Presidente
- Paolo Maria NAPOLITANO Giudice
- Giuseppe FRIGO
- Alessandro CRISCUOLO
- Paolo GROSSI
- Giorgio LATTANZI
- Aldo CAROSI
- Sergio MATTARELLA
- Mario Rosario MORELLI
- Giancarlo CORAGGIO
- Giuliano AMATO
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dellarticolo 1385, secondo comma, del codice civile, promosso dal Tribunale ordinario di Tivoli nel procedimento vertente tra P. S. ed altro e C. C. ed altro, con ordinanza del 10 ottobre 2012, iscritta al n. 2 del registro ordinanze 2013 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 5, prima serie speciale, dellanno 2013.
Visto latto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;
udito nella camera di consiglio del 25 settembre 2013 il Giudice relatore Mario Rosario Morelli.
Ritenuto che − in un giudizio civile promosso per ottenere la restituzione di somma che gli attori assumevano versata come anticipo (in misura di circa un terzo del pattuito) per lacquisto di un immobile, che non aveva poi potuto, però, aver luogo per la mancata erogazione, ad essi, di un mutuo bancario destinato a coprire il residuo prezzo − ladito Tribunale ordinario di Tivoli, premesso che nel preliminare di vendita, limporto corrisposto dai promissari acquirenti, era stato testualmente qualificato come caparra confirmatoria, ha sollevato dufficio, con lordinanza in epigrafe, questione di legittimità costituzionale dellarticolo 1385, secondo comma, del codice civile, «nella parte in cui non dispone che nelle ipotesi in cui la parte che ha dato la caparra è inadempiente, laltra può recedere dal contratto, ritenendo la caparra e nella ipotesi in cui, se inadempiente è invece la parte che lha ricevuta, laltra può recedere dal contratto ed esigere il doppio della caparra il giudice possa equamente ridurre la somma da ritenere o il doppio da restituire, in ipotesi di manifesta sproporzione o ove [ ] sussistano giustificati motivi»;
che, ad avviso del rimettente, si prospetta, nella specie, una esigenza di bilanciata tutela del diritto della parte non inadempiente (cioè del venditore), a percepire la caparra, e dellopposto interesse di quella inadempiente (cioè del promissario acquirente) a non perdere un capitale notevole, ed eccessivo nella sua quantificazione, a fronte di un (proprio)...
Per continuare a leggere
RICHIEDI UNA PROVA