Sentenza nº 4700 da Council of State (Italy), 24 Settembre 2013

Data di Resoluzione24 Settembre 2013
EmittenteCouncil of State (Italy)

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

DECISIONE

Riccardo Virgilio, Presidente

Nicola Russo, Consigliere

Sergio De Felice, Consigliere

Diego Sabatino, Consigliere, Estensore

Raffaele Potenza, Consigliere

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata, sezione prima, n. 618 del 16 dicembre 2011;

sul ricorso in appello n. 4765 del 2012, proposto dal

Comune di Potenza, in persona del sindaco legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Concetta Matera, ed elettivamente domiciliato, unitamente al difensore, presso la segreteria del Consiglio di Stato, in Roma, piazza Capo di Ferro n. 13, come da mandato a margine del ricorso introduttivo;

Sogefisan s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. Carmine Bencivenga, ed elettivamente domiciliata, unitamente al difensore, presso l'avv. Maria Federica Della Valle in Roma, via S. Ilaria n. 2, come da mandato a margine della comparsa di costituzione e risposta;

Regione Basilicata, in persona del presidente legale rappresentante pro tempore, non costituita in giudizio;

Ricci calcestruzzi & C. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituita in giudizio;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Sogefisan s.r.l.;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 4 giugno 2013 il Cons. Diego Sabatino e uditi per le parti gli avvocati Concetta Matera e Carmine Bencivenga;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO

Con ricorso iscritto al n. 4765 del 2012, il Comune di Potenza propone appello avverso la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata, sezione prima, n. 618 del 16 dicembre 2011 con la quale è stato accolto, nei sensi di cui in motivazione, il ricorso proposto da Sogefisan s.r.l. per l'annullamento delle Delibere C.C. n. 13 del 31.3.2009, di approvazione del Regolamento Urbanistico ex art. 16 L.R. n. 23/1999, e n. 21 del 17.3.2008, di adozione del Regolamento Urbanistico ex art. 16 L.R. n. 23/1999, nella parte in cui prevede la demolizione di strutture che sono state appena ristrutturate lungo la sponda del fiume e di lasciare immutata la zona frontale sotto via Ionio, senza inserire la proposta di riqualificazione presentata dalla società ricorrente.

Dinanzi al giudice di prime cure, la società ricorrente aveva premesso di svolgere l'attività di vendita e assistenza di prodotti medico professionali ed ospedalieri su un lotto situato nel Comune di Potenza alla via del Gallitello, iscritto in catasto al foglio di mappa n. 68, particelle nn. 3606-2083-2678.

Con Delibera C.C. n. 13 del 31.3.2009 di adozione del Regolamento Urbanistico è stato previsto:

- l'inserimento dell'area di proprietà della società ricorrente nel ?Distretto Urbano di Trasformazione L? (DUT L);

- la demolizione di strutture che sono state appena ristrutturate lungo la sponda del fiume, la conservazione della situazione esistente nella zona frontale sotto via Ionio, senza l'accoglimento del progetto di riqualificazione presentato dalla società ricorrente e approvato in sede di conferenza di pianificazione.

Il Regolamento urbanistico è stato impugnato nella parte sopra descritta con il ricorso al T.A.R. (notificato il 29.6.2009 e depositato in data 16.7.2009), deducendo la violazione degli artt. 41, 42, 117 e 118 della Costituzione, degli artt. 11, 12, 13, 14, 15, 25, comma 6, 26, comma 5, 29, 30 e 33, commi 1 e 3, L.R. n. 23/1999, del principio di collegialità connesso all'istituto della conferenza di servizi, dei principi generali in materia di pianificazione urbanistica, l'eccesso di potere per travisamento dei fatti, carenza di istruttoria, difetto di motivazione ed irragionevolezza dell'azione amministrativa.

La ricorrente ha anche dedotto la illegittimità dell'art. 6, comma 8, delle norme tecniche di attuazione dell'impugnato regolamento urbanistico per violazione degli artt. 41 e 42 della Costituzione, in quanto prevede la cessione delle aree espropriate a soggetti privati.

Costituitosi il Comune di Potenza, il ricorso veniva deciso con la sentenza appellata. In essa, il T.A.R. riteneva fondate le censure proposte, in relazione al primo e al secondo motivo di censura, ?in quanto il Regolamento Urbanistico adottato ed approvato dal Comune di Potenza era diverso da quello autorizzato dalla Conferenza di Pianificazione e perciò prima della sua approvazione, in seguito agli emendamenti approvati dal Consiglio ai sensi dell'art. 26, comma 5, L.R. n. 23/1999, avrebbe dovuto essere nuovamente sottoposto all'approvazione della Conferenza di Pianificazione per poi essere ratificato dal Consiglio...

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