Sentenza nº 1589 da Liguria, Genova, 25 Novembre 2003

Data di Resoluzione25 Novembre 2003
EmittenteLiguria - Genova

REPUBBLICA ITALIANA R.G.R. 788/2000

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO N. 1589 SENT.

Il Tribunale amministrativo regionale per la Liguria, sezione prima, ANNO 2003

composto dai Magistrati:

- Renato Vivenzio - Presidente

- Antonio Bianchi - Consigliere

- Davide Ponte - I° Referendario - rel. est.

ha pronunciato la seguente

S E N T E N Z A

sui ricorsi nn. 788\2000, 1615\2001 e 101\2002 R.G. proposti da Alibardi Luigi, rappresentato e difeso dall'Avv. R. Damonte, presso lo studio del quale è elettivamente domiciliato in Genova, via Corsica n. 10;

contro

il Comune di Levanto, in persona del Sindaco pro tempore, non costituitosi in giudizio;

la Regione Liguria, in persona del Presidente della Giunta regionale pro tempore, non costituitasi in giudizio;

l'Ente Parco naturale promontori e isole del levante, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avv. G. Gerbi, presso lo studio del quale è elettivamente domiciliato in Genova, via Corsica n. 21;

per l'annullamento

  1. quanto al ricorso n. 788\2000, della delibera del Presidente del Parco intimato nella parte in cui fissa prescrizioni in ordine al progetto di realizzazione di un locale interrato ad uso agricolo e di ogni atto connesso;

  2. quanto al ricorso n. 1615\2001, della delibera consiliare di adozione del PUC di Levanto nella parte in cui dispone in merito ai volumi interrati ex art. 37 e di ogni atto connesso;

  3. quanto al ricorso n. 101\2002, del provvedimento del 12\11\2001 di sospensione in salvaguardia della determinazione sulla domanda di concessione edilizia per la realizzazione di un manufatto interrato in località Mesco e di ogni atto connesso;

nonché in relazione a tutte le impugnative per l'accertamento e la condanna al risarcimento dei danni patiti dal ricorrente

visti i ricorsi con i relativi allegati;

visto l'atto di costituzione in giudizio dell'Ente Parco intimato;

viste le memorie difensive;

visti gli atti tutti della causa;

designato relatore per la pubblica udienza del 16 ottobre 2003 il giudice Dr. Davide Ponte;

uditi altresì i procuratori delle parti costituite;

ritenuto in fatto e considerato in diritto quanto segue.

FATTO

Con il gravame introduttivo del giudizio l'odierna parte ricorrente esponeva, in qualità di usufruttuario e procuratore speciale della proprietà di un terreno sito in zona rientrante di parco naturale regionale in località Mesco del comune di Levanto, di aver presentato diverse domande e progetti al fine di realizzare due manufatti ad uso agricolo. All'esito dei diversi passaggi procedimentali, l'Ente parco adottava il provvedimento di cui in epigrafe sub a) in cui condizionava l'assenso all'intervento ad alcune prescrizioni dimensionali.

All'atto così impugnato si muovevano pertanto le seguenti censure:

- incompetenza e violazione degli artt. 8 ss. l.r. 12\95 in quanto l'atto è stato adottato dal Presidente dell'Ente e non dal Consiglio del medesimo ente;

- violazione dell'art. 21 c. 2 l.r. 12 cit., eccesso di potere sotto i profili del difetto di motivazione e istruttoria, per superamento del termine perentorio per l'adozione del parere;

- violazione dell'art. 1 c. 4 l.r. 23\99 e 47 c. 3 l.r. 12 cit. avendo il presidente provveduto in base a norma non più vigente;

- violazione degli artt. 21 l.r. 12 cit., 5 c. 1 c) l.r. 12\85, 7 l.r. 20\91 e 3 l. 241\90, eccesso di potere per contraddittorietà della motivazione sviamento, in quanto vengono dettate prescrizioni di carattere ambientale non rientranti nella competenza dell'ente;

- difetto di motivazione in generale e contraddittorietà con precedente parere;

- contraddittorietà con atto regionale, irrazionalità ed ingiustizia manifesta delle condizioni dettate.

Contestualmente veniva altresì proposta domanda di accertamento e condanna...

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