Ordinanza nº 374 da Constitutional Court (Italy), 27 Dicembre 2010
Relatore | Giuseppe Tesauro |
Data di Resoluzione | 27 Dicembre 2010 |
Emittente | Constitutional Court (Italy) |
ORDINANZA N. 374
ANNO 2010
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
- Ugo DE SIERVO Presidente
- Paolo MADDALENA Giudice
- Alfio FINOCCHIARO "
- Alfonso QUARANTA "
- Franco GALLO "
- Luigi MAZZELLA "
- Gaetano SILVESTRI "
- Sabino CASSESE "
- Maria Rita SAULLE "
- Giuseppe TESAURO "
- Paolo Maria NAPOLITANO "
- Giuseppe FRIGO "
- Alessandro CRISCUOLO "
- Paolo GROSSI "
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 1, lettera c), della legge 22 aprile 2005, n. 69 (Disposizioni per conformare il diritto interno alla decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri), promosso dalla Corte d’appello di Bari nel procedimento penale a carico di B.D. con ordinanza del 1° aprile 2010, iscritta al n. 182 del registro ordinanze 2010 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 25, prima serie speciale, dell’anno 2010.
Visto l’atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;
udito nella camera di consiglio del 1° dicembre 2010 il Giudice relatore Giuseppe Tesauro.
Ritenuto che la Corte d’appello di Bari, con ordinanza del 1° aprile 2010, iscritta al r.o. n. 182 del 2010, ha sollevato, in riferimento all’articolo 20 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, approvata a Nizza il 7 dicembre 2000 (infra: Carta di Nizza) ed all’articolo 3 della Costituzione, questione di legittimità costituzionale dell’articolo 19, comma 1, lettera c), della legge 22 aprile 2005, n. 69 (Disposizioni per conformare il diritto interno alla decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d’arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri), nella parte in cui non attribuisce la facoltà di chiedere l’espiazione della pena in Italia allo straniero cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea, che ivi sia residente, nel caso in cui il mandato d’arresto europeo abbia ad oggetto l’esecuzione di una pena;
che il giudice a quo espone che B.D., cittadino romeno, è stato attinto da un mandato di arresto, in esecuzione della sentenza di condanna alla pena di anni due di reclusione, per il reato di falso in scrittura privata e concorso in truffa, pronunciata in data 21 febbraio 2007;
che, a suo avviso, la consegna di B.D. «è consentita sul piano formale, essendo stata allegata copia...
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