Sentenza nº 286 da Constitutional Court (Italy), 13 Novembre 1985

Relatoredott
Data di Resoluzione13 Novembre 1985
EmittenteConstitutional Court (Italy)

SENTENZA N. 286

ANNO 1985

REPUBBLICA ITALIANA

In nome del Popolo Italiano

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori:

Prof. LIVIO PALADIN, Presidente

Avv. ORONZO REALE

Avv. ALBERTO MALAGUGINI

Prof. ANTONIO LA PERGOLA

Prof. VIRGILIO ANDRIOLI

Prof. GIUSEPPE FERRARI

Dott. FRANCESCO SAJA

Prof. GIOVANNI CONSO

Prof. ETTORE GALLO

Dott. ALDO CORASANITI

Prof. GIUSEPPE BORZELLINO

Dott. FRANCESCO GRECO

Prof. RENATO DELL'ANDRO, Giudici,

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

nei giudizi promossi con ricorsi del Presidente del Consiglio dei ministri, notificati il 18 febbraio 1977, il 12 agosto 1977, il 24 ottobre 1977, il 23 marzo 1978 (n. 2 confl.), il 27 maggio 1978, il 19 febbraio 1979, il 7 giugno 1979, il 28 giugno 1979, il 20 dicembre 1979, il 29 luglio 1980 (n. 2 confl.), l'11 ottobre 1980 e il 15 gennaio 1981, depositati in cancelleria il 2 marzo 1977, il 27 agosto 1977, il 7 novembre 1977, il 3 aprile 1978, il 4 aprile 1978, il 15 giugno 1978, il 3 marzo 1979, l'8 giugno 1979, il 10 luglio 1979, il 9 gennaio 1980, il 4 agosto 1980, il 5 agosto 1980, il 28 ottobre 1980 e il 27 gennaio 1981, ed iscritti ai nn. 5, 18 e 20 del registro 1977; nn. 10, 11 e 15 del registro 1978; nn. 6, 17 e 19 del registro 1979; nn. 2, 21, 22 e 31 del registro 1980; n. 3 del registro 1981, per conflitti di attribuzione sorti a seguito dei decreti dei Presidenti delle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Puglia, Lombardia e della Provincia autonoma di Bolzano, concernenti varianti a piani regolatori.

Visti gli atti di costituzione delle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e della Provincia autonoma di Bolzano;

udito nell'udienza pubblica dell'8 ottobre 1985 il Giudice relatore dott. Francesco Saja;

uditi l'avvocato dello Stato Giorgio Azzariti per il Presidente del Consiglio dei ministri e gli avvocati Sergio Panunzio per la Provincia autonoma di Bolzano, Giulio Cevolotto per la Regione Veneto e Umberto Pototschnig per la Regione Lombardia.

Ritenuto in fatto

  1. - Con decreto n. 02031/Pres. 207 del 30 novembre 1976 il Presidente della Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia approvava il regolamento edilizio ed il programma di fabbricazione del Comune di Trasaghis, nel quale un'area edificata, appartenente al patrimonio indisponibile dell'Amministrazione militare dello Stato, veniva destinata a "zona di rispetto stradale e cimiteriale, inedificabile".

    Contro il decreto la Presidenza del Consiglio dei ministri sollevava un conflitto di attribuzione, chiedendone l'annullamento con ricorso notificato il 18 febbraio 1977 (reg. ric. n. 5 del 1977).

    Quanto all'ammissibilità, la ricorrente osservava di proporre una questione non già attinente all'opportunità del vincolo di destinazione urbanistica bensì relativa all'individuazione dell'autorità competente a disporre in materia: questione, dunque, appartenente alla giurisdizione costituzionale e non a quella amministrativa.

    Nel merito la ricorrente sosteneva che la sottrazione di beni del demanio e del patrimonio indisponibile statale alla loro destinazione doveva avvenire nei modi stabiliti dalla legge (artt. 828 e 829 cod. civ.), e quindi non certo con atto unilaterale delle regioni.

  2. - Con successivi ricorsi di analogo contenuto la Presidenza del Consiglio dei ministri impugnava i seguenti atti:

    - decreto n. 01163 del 17 maggio 1977, con cui il Presidente della Giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia aveva approvato una variante al piano regolatore generale del Comune di Tarvisio, statuente la destinazione a "zona stradale" dell'area occupata da alcuni alloggi militari (ricorso notificato il 12 agosto 1977, reg. ric. n. 18 del 1977);

    - deliberazione n. 1221 del 23 marzo 1977 (in B.U. n. 27 del 27 giugno 1977) con cui la Giunta regionale del Veneto aveva approvato una variante al piano regolatore generale del Comune di Venezia, che destinava a verde pubblico alcuni beni del demanio marittimo (ricorso notif. il 24 ottobre 1977, reg. ric. n. 20 del 1977);

    - deliberazione n. 3356 del 26 luglio 1976 (in B.U. n. 4 del 23 gennaio 1978), con cui la suddetta Giunta aveva approvato una variante del piano regolatore generale di Venezia, che destinava a verde pubblico alcuni beni del demanio ferroviario (ricorso notif. il 23 marzo 1978, reg. ric. n. 10 del 1978);

    - deliberazione n. 5109 del 15 novembre 1977 (in B.U. n. 4 del 23 gennaio 1978), con cui la suddetta Giunta aveva approvato una variante del piano regolatore generale di Venezia, che destinava a verde pubblico ed a parcheggio automobilistico alcune aree del demanio marittimo, prevedendo anche la demolizione di alcuni immobili demaniali e la costruzione di edifici pregiudicanti la manutenzione delle difese a mare (ricorso notif. il 23 marzo 1978, reg. ric. n. 11 del 1978);

    - decreto n. 2619 del 31 ottobre 1977 (in B.U. n. 86 del 29 marzo 1978), con cui il Presidente della Giunta regionale della Puglia aveva approvato il piano particolareggiato per il restauro della città vecchia di Taranto, piano che destinava ad attrezzature pubbliche di interesse generale e ad autosilos alcuni beni del demanio e del patrimonio indisponibile statale (ricorso notif. il 27 maggio 1978, reg. ric. n. 15 del 1978);

    - deliberazione n. 7162 del 23 ottobre 1978 (in B.U. n. 67 del 27 dicembre 1978), con cui la Giunta provinciale di Bolzano aveva approvato una variante al piano urbanistico del Comune di Campo di Trens, statuente la destinazione di una area del demanio ferroviario a zona agricola e ad insediamenti produttivi di interesse provinciale. La ricorrente osservava che la potestà amministrativa della Provincia autonoma di Bolzano, stabilita dall'art. 16 dello Statuto della Regione Trentino-Alto Adige in correlazione con la potestà legislativa attribuita dal precedente art. 8 n. 5, non escludeva il potere dello Stato di decidere autonomamente la destinazione dei propri beni demaniali (ricorso notif. il 19 febbraio 1979, reg. ric. n. 6 del 1979);

    - deliberazione n. 2931 del 13 giugno 1978 (in B.U. n. 18 del 17 aprile 1979) con cui la Giunta regionale del Veneto aveva approvato il piano particolareggiato del Comune di Venezia - zona Santa Marta, che mutava la destinazione di alcune aree del demanio ferroviario (ricorso notif. il 7 giugno 1979, reg. ric. n. 17 del 1979);

    - deliberazione n. 1711 del 12 marzo 1979 (in B.U. n. 22 del 12 maggio 1979), con cui la Giunta provinciale di Bolzano aveva approvato una variante al piano urbanistico del Comune di Sluderno, che destinava a parcheggio pubblico un'area del demanio ferroviario (ricorso Min. dei trasporti notif. il 28 giugno 1979, reg. ric. n. 19 del 1979);

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